Ecco i Lea che vorrebbe Balduzzi. I segreti dei Lea targati Balduzzi

Il Sole 24 Ore
Paolo Del Bufalo, Sara Todaro

Ludopatia e analgesia epidurale entrano nei Lea e aumentano di 110 unità l’elenco delle malattie rare e di sei le patologie croniche. Ma l’incremento di spesa per le nuove esenzioni non mette in pericolo i bilanci: a fronte di 15-19 milioni extra, la razionalizzazione di una serie di prestazioni di specialistica ambulatoriale (soprattutto Tac e Rm) a forte rischio di inappropriatezza porta un risparmio di oltre 26,5 milioni. Sono questi i nuovi Lea che il ministro della Salute Renato Balduzzi ha messo a punto a fine 2012 e inviato all’Economia dove sono ancora in stand by. Il documento – ancora mai reso noto finora – deve anche affrontare il giudizio dei governatori che fanno muro, soprattutto su misure come l’epidurale che possono incidere negativamente sulla spesa a loro carico. E tutto quindi passerà al prossimo Governo. Via libera intanto alle nuove tariffe per i ricoveri: il decreto sui Drg 8 approdato in Gazzetta Ufficiale. Una spesa in più per le nuove patologie croniche esenti di 4,3 milioni a cui si aggiungono altri 10-15 milioni per l’aggiornamento dell’elenco delle malattie rare. Ma anche un risparmio di oltre 26,5 milioni per la nuova «appropriatezza erogativa» di una serie di prestazioni di specialistica ambulatoriale. Eccola la proposta di aggiornamento dei Lea del ministro della Salute Renato Balduzzi, annunciata a fine 2012, ma ancora ferma nei cassetti dell’Economia e che, tranne sorprese del-l’ultim’ora, difficilmente potrà approdare alla Stato-Regioni del 7 febbraio, restando un’eredità eventuale per il prossimo Governo. Un nuovo Dpcm che in quattro articoli (per le patologie croniche, le malattie rare e per inserire nei Lea la ludopatia – come previsto dalla legge 189/2012 – e il percorso per l’erogazione dell’analgesia epidurale) «risponde a molte sofferenze», come ha spiegato lo stesso Balduzzi annunciando la predisposizione del testo. Il meccanismo prevede l’aggiornamento delle patologie croniche che pendono sei voci obsolete e ne aggiungono altre sei tutte nuove (più una “condizione”, quella dei donatori d’organo), ma che correggono anche il tiro su una serie di prestazioni esenti per alcune patologie già in elenco. E prevede anche l’inserimento di 110 nuove malattie rare a carico del Ssn (da cui escono celiachia e sindrome di Down che passano tra le cronicità): una in più rispetto all’elenco del 2008, l’oipovitaminosi da deficit enzimatici congeniti da anomalie metaboliche congenite». Appropriatezza per la specialistica ambulatoriale. Ridurre la quota di prestazioni diagnostiche ad alto rischio di inappropriatezza, quelle cioè prescritte senza un preciso sospetto diagnostico o in condizioni cliniche che non ne giustificano l’utilizzo, fa risparmiare oltre 26,5 milioni, quelli cioè che garantiscono la copertura delle maggiori spese legate alla revisione delle cronicità e delle malattie rare. E per questo l’aggiornamento dei Lea prevede l’obbligo per le Regioni di avviare programmi di verifica sistematica dell’appropriatezza prescrittiva ed erogativa dell’assistenza specialistica ambulatoriale, attraverso il controllo delle prestazioni prescritte ed erogate a pazienti con specifiche condizioni cliniche e, comunque, di almeno il 5% delle prestazioni prescritte. A dare manforte al giro di vite è stato introdotto anche l’obbligo per il medico prescrittole di indicare sulla ricetta il quesito o il sospetto diagnostico che favorisce – come dimostra l’esperienza di alcune Regioni – l’incremento dell’appropriatezza e dell’adozione di «indicazioni prioritarie» per orientare i medici nelle prescrizioni e le Regioni nei controlli. Considerando solo le prestazioni di diagnostica strumentale per le quali vengono fornite le «indicazioni prioritarie» – una serie di Tac e Rm: v. tabella – e ipotizzando una riduzione del costo totale del 10%, si otterrebbe il risparmio di circa 26,5 milioni. Ludopatia. L’inserimento tra i Lea è previsto espressamente dalla legge 189/2012 (decretone Balduzzi), con la modifica dell’attuale dizione relativa alle dipendenze del Dpcm sui Lea del 2001. Non si parla più di assistenza agli abusi di alcol o sostanze stupefacenti, ma di assistenza alle persone con «dipendenze patologiche e comportamenti di abuso di sostanze». In sostanza si afferma il principio che le persone con ludopatia hanno diritto ad accedere ai servizi territoriali per le dipendenze già attivi nel Ssn per ricevere le prestazioni di cui hanno bisogno, così come oggi accade ai soggetti con altre forme di dipendenze patologiche, senza che questo comporti ulteriori oneri dal momento che le Regioni non saranno tenute a istituire servizi ad hoc: la situazione che verrà a determinarsi – spiega la relazione tecnica al provvedimento – è paragonabile a quella che potrebbe determinarsi con l’immissione sul mercato di una nuova sostanza stupefacente o psicotropa per cui l’aumento dei soggetti che potrebbero rivolgersi ai Sert non comporterebbe necessariamente un aumento dell’offerta di servizi e, di conseguenza, un incremento di spesa a carico del Ssn, soprattutto nella fase iniziale. Analgesia epidurale. L’ultimo articolo dello schema di Dpcm prevede – in poche righe – che le Regioni adottino misure per diffondere nel Ssn l’utilizzo dell’analgesia epidurale e peridumie in corso di travaglio e di parto vaginale. La disposizione prevede che le amministrazioni locali individuino nel proprio territorio le strutture che effettuano tali procedure e che sviluppino appositi programmi per diffondere l’utilizzo di queste procedure. Una disposizione che secondo la relazione tecnica al Dpcm non comporterebbe un incremento di oneri a carico del Ssn, perché la prestazione è già inclusa nei livelli essenziali di assistenza e la misura si inserisce nella riorganizzazione della rete dei punti nascita prevista dall’Accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2010 che, nell’azione n. 7, prevede la diffusione dell’utilizzo delle procedure di par-toanalgesia nei punti nascita.