Niente carcere per il piccolo spaccio, solo sanzioni per uso personale e ampia possibilità di accesso a farmaci off label, ovvero al di fuori delle indicazioni per i quali sono stati autorizzati e previsti. Queste le novità introdotte dal decreto Lorenzin, ormai diventato legge con l’approvazione del voto di fiducia di ieri al Senato.
Con 155 voti favorevoli, 105 contrari e nessun astenuto i senatori hanno dato il via libera, senza modificarlo, al testo giunto dalla Camera (dove pure era passato con la fiducia). La nuova norma va così a colmare il vuoto creato dalla bocciatura della legge Fini Giovanardi: il testo ripristina le tabelle con la suddivisione degli stupefacenti in base agli effetti e vede inserita la marijuana di origine naturale nella tabella due, ovvero tra le droghe leggere, mentre quella sintetica è nella tabella uno, insieme a cocaina, eroina e anfetamine. Spicca la riduzione di pena per il piccolo spaccio a 4 anni, scelta che esclude di fatto la reclusione in carcere. Inoltre, il reato non distingue tra droghe leggere e droghe pesanti, ma sarà compito del giudice graduare l’entità della pena in base alla qualità e quantità della sostanza venduta. Altre novità sono la reintroduzione dei lavori di pubblica utilità nel caso di condanna e la riduzione di sanzioni per l’uso personale.
L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.