Disabilità, roulette sui fondi

autosufficienza.jpg
Il Sole 24 Ore
S. Tod

Ancora in bilico fino alla presentazione degli emendamenti dei relatori Renato Brunetta (Pdl) e Pier Paolo Baretta (Pd) – da maturare dopo il nuovo vertice in programma venerdì scorso col ministro dell’Economia Vittorio Grilli – il reperimento dei fondi per il sociale e per la non autosufficienza (450 milioni promessi) reclamati dalle parti sociali nell’ambito del Ddl di stabilità 2013 (AC 5534-bis) all’esame della Commissione Bilancio della Camera in sede referente. Altrettanto appesa alle ultime volontà della Bilancio la soluzione sulle salvaguardie per gli esodati rimasti senza reddito dopo la riforma previdenziale del ministro Fornero. Al momento in cui chiudiamo questo numero del settimanale il fronte del sociale ha nel frattempo incassato le attenzioni del presidente della Camera, Gianfranco Fini, che avrebbe rassicurato i rappresentanti delle associazioni dei disabili rappresentate dalla Fish sull’esistenza delle risorse per il sociale e sulla disponibilità del Governo ad alleggerire gli effetti negativi derivanti dalla riduzione del 10% delle convenzioni e dei contratti per le prestazioni sanitarie e riabilitative, che comporterebbe, secondo la Fish, una riduzione significativa dei servizi rivolti alle persone con disabilità. Come è noto, tra le richieste in tema di Welfare recapitate alla Bilancio figurano tra l’alto l’eliminazione dei 600 milioni di tagli alla Sanità, il ripristino del Fondo per la non autosufficienza per 400 milioni, dei 100 milioni di finanziamento per il Fondo per l’inclusione sociale degli immigrati nonché degli 11 milioni del Fondo per le politiche della famiglia e dei 20 milioni al Fondo nazionale per il servizio civile. Tutte tematiche da risolvere in fretta dopo una settimana di impasse caratterizzata anche dalla temporanea ma pesante spaccatura tra i relatori e chiusa dall’invito del presidente della commissione, Giancarlo Giorgetti, ai ministri a «chiarirsi le idee» e a tornare il giorno dopo con soluzioni concrete oppure dichiarare che è meglio il testo di partenza e non pensarci più. Intanto l’emendamento che prevede un nuovo piano straordinario di verifica dei benefici di invalidità sui titolari di assegni e pensioni di invalidità civile e handicap (altri 450mila controlli affidati all’Inps nell’arco di un triennio) ha suscitato l’amaro pronostico di Cittadinanzattiva: rischio di spreco di risorse pubbliche come i precedenti e nuovi ostacoli all’accesso ai benefici degli aventi diritto. La richiesta sarà affidata all’assemblea di Montecitorio che avvierà l’esame a partire da mercoledì.