Diritti umani perduti e dimenticati

Il Fatto Quotidiano
Furio Colombo

Pubblichiamo la risposta del giornalista Furio Colombo de Il Fatto Quotidiano alla domanda di Anna Chiara in materia di diritti civili e sul dopo Pannella

Dopo Pannella ho avuto l’impressione che si parli poco, di rado e solo nei bei discorsi, di diritti umani. Intanto i bambini profughi muoiono in mare o vengono uccisi, come in Turchia. Ripeto: qualcuno se ne occupa? Sì o no?

Ho due risposte da proporre e purtroppo la seconda è la più allarmante. La prima è sì, il partito di Pannella, il Partito Radicale, non è scomparso con lui. Non può più avere la sua voce e la sua testardaggine, ma continua a possedere e distribuire tutto ciò che Pannella ha pensato, inventato, praticato e ripetuto da capo, in Italia e in mezzo mondo per sessant`anni. Potrei fare una lista di nomi, ma i lettori li conoscono tutti. Qualcuno, con affetto o con ironia (come dire: non preoccupatevi, gli strumenti li hanno), ricorderà che c’è Radio Radicale e dunque una grande e unica possibilità di comunicare. Per questo, forse, si discute spesso di chiuderla.

La seconda risposta è no. Abbiamo appena concluso, con i clamorosi risultati che stiamo ancora commentando, una inedita e complicata campagna elettorale, e in tutta quella campagna ci si è occupati di tutto, comprese le piste ciclabili, ma non di diritti umani, di disabili (è soltanto stata approvata la legge detta “dopo di noi”, affrontata più come un peso inevitabile con una spesa minima, più che con uno slancio solidale e il senso di un debito doveroso) di bambini sotto la soglia di povertà. E abbiamo sentito tutti la prima domanda direttamente o indirettamente indirizzata a chi ha vinto: e adesso, i campi nomadi e la garanzia di continuità della scuola dei bambini rom? Però la sordità o l’indifferenza o l’attenzione alle preferenze popolari di chi non vuole essere disturbato dal bisogno degli altri, continua.

Dovunque prevalgono i governi o partiti che rifiutato aiuto ai profughi, che vogliono ridurre o eliminare il welfare, e mai e poi mai estenderlo a sfortunati nuovi venuti. E i bambini e minori arrivati soli in Europa vengono spostati a caso o tenuti di malavoglia, senza leggi o regole o tutele, a parte il volontariato. Sì, certo, dobbiamo rendere onore a Jo Cox e raccomandare ai maestri di scuola di non dimenticare di raccontare la sua storia ai loro allievi. Ma non giungono notizie di altre Jo Cox, non nel Parlamento di Londra, colmo di patrioti britannici, non in quello di politici europei ciascuno orgoglioso solo del suo angolo di mondo e dei suoi voti. Forse per questo la voce di Pannella era così esageratamente irruente e la sua mania di ripetere a volte sembrava poco elegante per un grande politico. Ha sempre saputo che l’unica strada per portare gli uni vicini agli altri è non smettere mai, e senza alcuna apparenza di buone maniere.