Diagnosi preimpianto sull’embrione Asl di Cagliari prima in Italia a garantirla

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La svolta, figlia di una sentenza del Tribunale di Cagliari del novembre 2012, è della Asl del capoluogo sardo che a nove mesi da quel verdetto perentorio, e dopo molte sollecitazioni, ha firmato la delibera che assicura la continuità del servizio diagnostico alle coppie che ne fanno richiesta.Cagliari è quindi da oggi all’avanguardia nell’assistenza alle donne infertili o con gravi malattie genetiche potenzialmente trasmissibili al feto. La convenzione esterna si è resa necessaria perchè la struttura indicata dal giudice, l’ospedale Microcitemico, non è dotato di idonee apparecchiature. Era stata la stessa Asl, all’indomani della sentenza, a dichiararsi pronta a mettere in atto le indicazioni del Tribunale precisando però che il Microcitemico non rispondeva alle caratteristiche richieste.

Ecco quindi il ricorso – seppure con ritardo – a una struttura convenzionata, così come prescritto dai giudici. Per i legali della coppia sarda che attraverso l’associazione Luca Coscioni si era rivolta al Tribunale – lei malata di talassemia major e lui portatore sano – si tratta delle prima vera vittoria dall’entrata in vigore della legge 40 del 2004. “E’ stato stabilito – spiegano la segretaria dell’associazione Filomena Gallo e gli avvocati Angelo Calandrini e Renato Chiesa – che non c’è differenza tra struttura pubblica e privata in affermazione del principio di equità nell’accesso alle cure. Ma soprattutto è stato sancito che i centri pubblici di procreazione medicalmente assistita se autorizzati per tecniche in vitro devono lavorare come i privati e quindi se richiesto eseguire Pgd. Dopo 9 mesi di solleciti, finalmente – sottolineano i legali – il principio di equità nell’accesso alle diagnosi è rispettato: in Sardegna le coppie che hanno bisogno di diagnosi preimpianto potranno ottenere l’indagine diagnostica accedendo al trattamento di fecondazione assistita direttamente presso l’ospedale Microcitemico con invio delle cellule da analizzare presso una struttura privata convenzionata”.

La coppia talassemica si era vista rifiutare il test prenatale, decidendo di fare ricorso. Fino alla sentenza di Cagliari, queste diagnosi venivano fatte solo dai privati con un costo dai 6 ai 9mila euro: “nessuno dei 76 centri pubblici, su un totale di 357 centri di fecondazione attivi in Italia, esegue il test”, aveva denunciato pubblicamente Filomena Gallo in occasione della conferenza stampa sulla svolta “storica” impressa dai giudici di Cagliari.