Cure con le staminali, sì del Senato

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Il Messaggero
Carla Massi

Roma-  Tutti i pazienti, la piccola Sofia di tre anni e mezzo in testa, che negli ultimi mesi hanno iniziato la terapia cura con il metodo Stamina possono proseguire le cure. Per loro, via libera alle infusioni di cellule staminali. Nei prossimi 18 mesi sarà anche possibile reclutare altre persone colpite da malattie rare per le quali non esiste terapia. Senza doversi appellare al giudice. Ma solo all’interno «di sperimentazioni cliniche controllate effettuate presso strutture pubbliche». I medicinali, si legge ancora nel testo del decreto Balduzzi sulle terapie a base di staminali approvato ieri al Senato e ora in attesa del parere della Camera, dovranno essere preparati in «laboratori idonei». L’ATTACCO Proprio mentre a Palazzo Madama si stava votando il testo destinato a dare nuove regole alle cure cellulari non sperimentate (come quella per Sofia la bimba fiorentina che si è vista per legge vietare e poi concedere le infusioni all’ospedale di Brescia)è arrivato il monito del Nobel perla Medicina 2011, il giapponese Shinya Yamanaka indiscusso ricercatore sulle staminali: «Non esistono prove scientifiche che documentino l’efficacia delle cellule staminali mesenchimali, le stesse alla base del metodo Stamina». Una freccia contro la Fondazione che sta seguendo i pazienti. «Non c’è nemmeno un’evidenza stringente – è scritto sul sito della Società internazionale per la ricerca sulle staminali presieduta da Yamanaka – che queste diano benefici ai pazienti con patologie neurologiche». Riferimenti precisi alla scelta del ministro Balduzzi. Che pronto risponde alle preoccupazioni del ricercatore: «L’Italia non ha autorizzato alcuna terapia non provata a base di staminali. La prosecuzione dell’uso del metodo Stamina avviene in via eccezionale e sotto stretto monitoraggio clinico». E poi aggiunge che il 25 marzo è stato solo concesso il proseguimento dei trattamenti non conformi «alla normativa vigente per i pazienti per i quali erano già stati avviati alla data di entrata in vigore del decreto». LA POLEMICA I politici hanno votato in modo unanime, anche il Movimento Cinque Stelle che si pensava critico verso il provvedimento (insieme alle norme sulle terapie anche lo slittamento ad aprile 2014 della chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari), i ricercatori sono spaccati e le associazioni dei pazienti dicono di essere delusi. Oggi è in programma una manifestazione al Pantheon per la cura Stamina senza limitazioni. Tra i primi a sostenere il caso di Sofia e questo tipo di cure è stato Adriano Celentano. Che ha inneggiato proprio la libertà di cura. Un caso, questo di Stamina, che per i contorni che ha assomiglia molto a quello che scoppiò alla fine degli anni Novanta con la terapia Di Bella. Un caso che fu attraversato dal dolore dei pazienti e dei loro familiari, dalle manifestazioni in piazza, dal sostegno dei politici e da una sperimentazione organizzata tra mille polemiche, critiche, accuse. Anche per evitare simili effetti il governo ha deciso di regolamentare queste infusioni cellulari. I LABORATORI Davide Vannoni, presidente di Stamina Foundation, laboratorio di cellule si dice soddisfatto del testo che è stato approvato dal Senato. «E’ un segno di grande civiltà e buon senso». A suo avviso il provvedimento «dice che la metodica potrà essere applicata all’interno di laboratori che operano secondo le buone pratiche di produzione nel regime dei trapianti e non dei farmaci». «Una rivoluzione epocale per il mondo occidentale», aggiunge. Contesta il fatto che la norma sia limitata alle malattie rare. «Mi dispiace – dice ancora – che vengano escluse dalla sperimentazione, chiamiamola compassionevole, tutti i bambini con paralisi cerebrale per i quali abbiamo centinaia di richieste». Saranno esclusi i malati di Parkinson e di Alzheimer.