Cronistoria della campagna No Escort

24 settembre 2009

Ha avuto inizio la campagna “No Escort- Disabili sul Bus senza accompagnatori”. Obiettivo della campagna il rientro nella legalità del trasporto pubblico, che oggi nella maggior parte d’Italia, non consente ai cittadini disabili, malati o comunque con problemi di movimento, di poter accedere al servizio pubblico in maniera indipendente e rispettosa della dignità umana. Il 24 settembre sono stati effettuati i primi test nel Comune di Roma, con la partecipazione diretta dei disabili per i collaudi delle fermate. Il team della Cellula Coscioni, guidato dal Presidente del Partito Radicale Nonviolento Sergio Stanzani, era composto dal segretario dell’Associazione Coscioni Marco Cappato e da Mario Staderini della Direzione di Radicali Italiani in veste di accompagnatori, da Gustavo Fraticelli e da Luisella Palumbo in qualità di collaudatori. Presente il professor Vittorio Ceradini, architetto autore di uno studio scientifico sulle fermate di Roma. Tra le altre, sono state verificate le condizioni delle fermate in piazza dell’Ara Coeli di fronte al Campidoglo, ed in via Plebiscito di fronte Palazzo Grazioli. Entrambe sono risultate totalmente inaccessibili. “Si tratta delle due principali fermate del centro storico, una media di 1.000 passaggi di autobus ciascuna”, ha dichiarato Mario Staderini. “Quella in piazza Ara Coeli è stata realizzata pochi mesi fa, è incredibile che gli uffici comunali abbiano dato l’ok nonostante l’inaccessibilità evidente”. “Tutti i giorni passano li davanti il Sindaco, gli Assessori, il capo del Governo, che nessuno di loro si ponga il problema è il simbolo del degrado italiano.”, ha proseguito Staderini. “Quando vado a New York posso girare da solo sui bus come sulle metro, qui a Roma non mi resta che spendere i soldi del taxi” ha detto Gustavo Fraticelli, che ha rivendicato “il diritto di potersi muovere in maniera indipendente, senza accompagnatori”. Sergio Stanzani ha dichiarato “È un esempio dell’illegalità del nostro Paese e dello spreco di denaro pubblico: il Comune ha speso milioni di euro per rendere accessibili gli autobus, ma se poi non si riesce neanche ad accedere alle fermate che senso ha?” L’Associazione Coscioni presenterà nelle prossime ore un dossier al Sindaco sullo stato dell’illegalità del trasporto pubblico. Marco Cappato ha dichiarato “Non ci fermeremo sino a quando il Comune non avrà presentato ai cittadini un piano strutturale per la rapida messa a norma delle fermate. Se necessario, i lavori li faremo noi e ne chiederemo conto”.

30 ottobre 2009

Dopo l’iniziativa dell’Associazione Coscioni a Roma, relativa alla non accessibilità per i disabili delle fermate del servizio pubblico di trasporto urbano, e che ha preso come simbolo la fermata dell’Ara Coeli sotto il Campidoglio, il Comune ha provveduto immediatamente a sanare la plateale illegalità mediante la realizzazione di uno scivolo di accesso. Ora occorre procedere al controllo delle altre 8500 fermate e all’intervento per rendere accessibili quelle che ancora non lo sono.

Novembre 2009

L’ Associazione Luca Coscioni fa causa a Comune di Roma per atti discriminatori nei confronti dei disabili.

Marzo 2010 Prima udienza

Alla prima udienza marzo 2010 il Comune di Roma si costituiva in giudizio sollevando in via preliminare alcune eccezioni di diritto, ossia: 1) difetto di giurisdizione del Tribunale adìto e cosiddetta “pregiudiziale amministrativa”, con ciò chiedendo che la causa venisse rimessa al giudice amministrativo); 2) difetto di legittimazione attiva dell’associazione Luca Coscioni. Nel merito, inoltre, il Comune di Roma sosteneva, da un lato, di aver fatto tutto il possibile per eliminare le barriere architettoniche stanziando centinaia di migliaia di euro al fine di risolvere il problema e, dall’altro, che la messa a norma dei marciapiedi ubicati presso le fermate degli autobus del I Municipio risulta essere eccessivamente complicata atteso che sul punto bisogna fare i conti con i “pareri vincolanti” della Sovrintendenza ai Beni Culturali i quali spesso bloccano e/o impediscono l’avvio dei lavori. A questo punto il Giudice rinviava la causa al 6 ottobre 2010 concedendo alle parti i termini di cui all’art. 183 del codice di procedura civile.

6 ottobre 2010 Seconda udienza

Previa contestazione di tutte le eccezioni preliminari sollevate dal Comune di Roma circa il difetto di giurisdizione del giudice ordinario, l’Associazione Luca Coscioni insisteva per l’ammissione dei mezzi istruttori articolati nel ricorso introduttivo del giudizio. L’avvocato del Comune, viceversa, ribadiva che nel caso di specie la causa dovesse essere devoluta alla giurisdizione amministrativa. Il giudice pertanto si riservava di decidere sulla eventuale ammissione delle richieste istruttorie formulate dall’associazione ricorrente nonché sulle eccezioni preliminari sollevate dal Comune di Roma. A scioglimento della riserva, veniva quindi emessa una ordinanza con la quale – ritenuta la causa matura per la decisione – il procedimento civile è stato rinviato alla udienza del 16/11/2011 per la precisazione delle conclusioni.

8 marzo 2012 Sentenza