L`unica alternativa restano i centri stranieri. La conservazione del cordone è prevista dal decreto Milleproroghe che però subordinava l’introduzione del nuovo sistema alla presenza di una rete di biobanche, di cui al momento non c`è ancora il disegno. L’ordinanza di divieto contiene una sola deroga. Si alla conservazione privata solo se in famiglia ci sono casi di malattie potenzialmente curabili con trapianto di staminali. Si parla di autologa solidale quando il sangue cordonale viene messo a disposizione della comunità dal legittimo proprietario. L’unica banca privata su suolo italiano è il Bioscience di San Marino. Altri centri offrono un diverso tipo di servizio: il sangue viene raccolto in Italia e inviato in strutture straniere, soprattutto in Svizzera e in Inghilterra. Nel 2007 sono stati esportati circa 5 mila cordoni, la richiesta di autorizzazioni al ministero della Salute è in vorticoso aumento.
Diminuite invece le donazioni. «Mai proroga fu più inopportuna e intempestiva. L’Italia si potrebbe allineare al resto del mondo e invece rinuncia», è critica Donatella Poretti, deputata radicale. Chiede al governo «di non perdere l`opportunità e di mettersi al passo con le direttive europee» Luca Marini, presidente di Assobiobanche, l`associazione delle imprese che si occupano di ricerca e servizi in questo settore. Secondo Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti, la rete italiana è di ottimo livello: «Sono perplesso sull`uso autologo. Mancano prove su applicazioni di staminali cordonali autologhe».