CLONAZIONE, RIPARTE LA LEGGE (Il Nuovo)

<i><b>Mentre continuano le polemiche sull'operato della Clonaid, si punta a portare al Senato entro febbraio il testo che in giugno venne approvato dalla Camera</b></i>

<b>29 Dicembre 2002</b> – MILANO – Volete un fratello nuovo? Un bimbo a misura delle vostre aspirazioni? Un cane per le persone sole? Un gatto che non avete mai avuto? La fantasia o il sano desiderio che nasce dalle frustrazioni non servono più. Bastano poche migliaia di dollari e le persone si fabbricano in laboratorio, o, forse, anche in casa. Parola di Clonaid, la società che dice di aver fatto nascere la prima bambina clonata , che mette in vendita il kit per la clonazione fai-da-te e che adesso sta seriamente preoccupando la comunità scientifica e il mondo etico occidentale. All'indomani dell'annuncio della nascita di Eva, la bimba clone, è il momento delle polemiche: il mondo cattolico che protesta, i politici che rispolverano la legge anti-clonazione, ferma alla Camera. Insomma, si corre ai ripari. I punti della legge sono molto chiari : la clonazione è vietata a scopo terapeutico. Non si possono usare per nessun motivo embrioni o uteri in affitto. Chi sgarra la paga cara, è previsto anche il carcere. E' possibile invece la fecondazione assistita, ovvero con il seme e l'ovulo della coppia. Si punta a riportare il testo della legge, che è stato approvato dalla Camera, in Senato già a febbraio. Ma forse è già tardi. Stando alle lettere che arrivano sul sito della Clonaid, si vede come tanta gente non aspetta leggi o discussioni etiche. Troppo allettante la possibilità di riavere la fotocopia di un figlio morto o di fabbricarsi un cane bianco con un ciuffo nero. Troppo. "Che ci sia riuscita la farneticante setta dei raeliani mediante la società Clonaid o che ci riesca qualcun altro nel mondo poco importa: è chiaro che sono in corso da più parti sperimentazioni per far nascere esseri umani clonati. E' dunque inderogabile e improcrastinabile che non solo i singoli Stati, ma l'intera comunità mondiale, vari una legislazione che rafforzi il divieto di ogni forma di clonazione umana. Occorre insomma un accordo internazionale vincolante che metta al bando queste mostruosità e, a tal fine, il governo italiano deve impegnarsi in sede Onu