“Cerchiamo nuove cure per le malattie”

L’associazione Luca Coscioni ha diffuso il testo di alcune dichiarazioni rilasciate da Stephen Minger, lo scienziato che per primo dovrebbe creare gli embrioni uomo-animale. «Vorremmo creare linee cellulari per la ricerca e sviluppare nuove cure per le malattie. La Gran Bretagna è la giusta cornice regolatrice per la scienza, accettabile anche a livello etico».

«La nostra ricerca – spiega Minger – è soprattutto focalizzata sulla produzione di linee cellulari estratte da individui con malattie specifiche», per «scoprire quali sono i geni coinvolti nelle malattie studiate». La speranza è di «poter riprodurre in laboratorio il processo in cui le proteine mutate interagiscono con il normale funzionamento cellulare, distruggendo così le cellule nervose». E le informazioni acquisite «potrebbero essere utilizzate per creare nuove terapie e farmaci per la prevenzione delle malattie».

Minger sottolinea poi la differenza fra gli embrioni cosiddetti chimera e gli embrioni ibridi: «Il termine chimera si usa quando si prendono ovuli e spermatozoi di una specie e li si mischiano con ovuli e spermatozoi di un’altra specie. Tale procedimento, se vengono utilizzati gameti umani, è attualmente illegale nel Regno Unito». Invece gli embrioni ibridi, o ibridi citoplasmatici, si ottengono «partendo da un ovocita di una mucca da cui viene estratto il nucleo, che contiene tutto il dna. Questo diventa così un ovocita vuoto privo di alcuna identità genetica, a cui si può attribuire l’identità genetica di un essere umano, inserendovi all’interno una cellula umana».

Gli embrioni ibridi vengono usati per «vedere come funziona il sistema immunitario – spiega Minger – e per testare nuove medicine immunitarie contro il rigetto degli organi. Ciò è realizzabile se si prendono le cellule da persone affette geneticamente dalle malattie sotto esame, come l’Alzheimer, il morbo di Parkinson, la distrofia muscolare, e altri disordini neuronali catastrofici, e si introducono negli ovociti denuclearizzati di conigli e mucche».

Sulla scelta degli ovociti animali (più facilmente reperibili di quelli umani) lo scienziato, secondo l’intervista al mensile Agenda Coscioni, sottolinea che quando si riuscirà a incrementare «l’efficienza della tecnologia, diciamo di un fattore del dieci per cento, la maggior parte di noi scienziati tornerà a usare ovociti umani, ma al momento attuale un tale cambiamento non sarebbe giustificato».

In merito al ruolo della politica rispetto alla scienza, Minger ritiene che «dovrebbero essere i regolatori, piuttosto che i legislatori, a regolamentare la ricerca scientifica». Questo perché «la scienza si sta muovendo così in fretta che è impossibile, per il Parlamento o per il governo, conoscere i confini fra i vari campi della ricerca scientifica». Per questo motivo, gli scienziati britannici hanno «richiesto al governo di non legiferare sulla scienza – afferma Minger – ma di permettere a un panel di esperti e di regolatori, come per esempio il Food and Drug Administration statunitense o il Ministero degli interni britannico, di regolare la ricerca».