Cara Lorenzin, su Stamina è ora di reagire

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Sole 24 ore
Armando Massarenti

Dopo avere dimostrato, con dovizia di particolari, nel luglio scorso, che Stamina è, oltre che un “trattamento” inefficace e quindi dannoso, una frode scientifica, la rivista «Nature» venerdì scorso ha rincarato la dose con un appello diretto al ministro della Salute Beatrice Lorenzin: «Il fiasco delle staminali va fermato», il ministro deve «trovare il coraggio di agire» per porre fine a questa «triste storia» «liberando dall’accordo di riservatezza» i membri del comitato che avevano firmato il parere critico che bocciava come pseudocura il cosiddetto metodo Vannoni. La questione poteva essere già conclusa se il Tar, con una improvvida sentenza, non avesse riaperto drammaticamente il caso. Se il ministro «non agirà subito la situazione presto degenererà» e diventerà incontrollabile, scrive «Nature». Lorenzin ha annunciato una nuova Commissione. Farvi entrare anche degli scienziati stranieri «sembra una buona idea, masi muove su un terreno assai rischioso». Infatti, «ci sono potenti interessi internazionali che sostengono cliniche che offrono terapie non provate a base di staminali in Paesi come il Messico e l’Uganda». Questi Paesi hanno allentato la regolamentazione che «impedisce lo sfruttamento di pazienti disperati in Europa e Stati Uniti» e alle loro «cliniche piacerebbe che tale allentamento si verificasse anche in un Paese europeo». Dunque il ministro, deve stare molto attento nella scelta dei membri del nuovo comitato, che devono essere «indipendenti da quelle compagnie che operano come lobby per allentare la regolamentazione sulle terapie a base di staminali e che operano in conflitto con le più accreditate istituzioni internazionali». Detto in altre parole, la fragilità epistemica di questo nostro declinante Paese, come abbiamo cercato di dire più volte in queste pagine, pericolosissima: ci rende facile preda di speculazioni internazionali della peggior specie. Non ci mancano però gli anticorpi. Più di 3000 persone, per lo più scienziati, hanno risposto in pochi giorni a un altro appello volto a porre fine a questa ignobile farsa, quello dell’Associazione Luca Coscioni. Stamina, tra l’altro, non rispetta neppure le regole definite per legge nel 2003 e nel 2006 per le «cure compassionevoli»: là dove decine di malati ricevono infusioni per decine di malattie non si può parlare, come esige la legge, di uso non ripetitivo, né si possono invocare urgenza e emergenza perché si tratta di malattie degenerative progressive lente e, in alcuni casi, neppure di quelle. Come uscirne? Ministro Lorenzin, non è complicato: basta pubblicare online, subito, oggi, il documento della prima Commissione, che è frutto di un lavoro serio, competente e onesto. Basterebbe questo. Ma si può essere ancora più trasparenti. Si può mettere in rete il famoso protocollo di Vannoni che, chissà perché, egli vuole tenere segreto. Così, in un battibaleno, sarebbe chiaro a tutti che, in un Paese civile, quel protocollo era irricevibile fin dall’inizio.