Bologna,testamento biologico, ex Ppi: no a registri comunali

Qui di seguito la replica all’articolo apparso sul Resto del Carlino, sabato 11 luglio, circa la proposta da parte della Cellula Coscioni di Bologna  per una proposta di delibera comunale di iniziativa popolare per l’istituzione di un registro dei testamenti biologici. (in allegato l’articolo del Resto del Carlino (1) (2)).

Il testamento biologico "e’ cosa troppo seria ed andrebbe trattata in misura adeguata". Per questo Angelo Rambaldi e Paolo Giuliani della "Officina delle Idee" si oppongono alla proposta di istituire dei registri negli enti locali: "Il proporre un registro che dovrebbe essere gestito da Comuni e Province significa una invasione del pubblico in un ambito delicato che attiene le scelte e la coscienza individuale", sottolineano i due esponenti ex Ppi in una nota, che percio’ suggeriscono "massima prudenza" sia all’assessore provinciale Giuliano Barigazzi, sia al neocapogruppo Pd in consiglio comunale Sergio Lo Giudice, perche’ evitino di "farne argomento per polemiche laiciste". Rambaldi e Giuliani esprimono poi l’auspicio che sul tema ci sia presto una legge nazionale e magari, "anche se sappiamo essere cosa ardua, un testo condiviso dal Parlamento". Inoltre, "il Testamento biologico potrebbe essere un atto, anche da formalizzare, fra il cittadino ed il proprio medico da trasferire poi eventualmente nel registro nazionale". Insomma, "non si vede la necessita’ di fare nei Comuni uno ‘sportello-testamento biologi… anche perche’ dopo l’esperienza di altri ‘sportelli’ come quello assistenziale, e’ meglio lasciar perdere". Tra l’altro, concludono gli ex Ppi, "non si riesce ad individuare chi dovrebbe raccogliere le volonta’ dei cittadini in un ambito che appunto si riferisce alla coscienza individuale".