Biotestamento, la politica dimostri la sua volontà di discuterne

Dopo l’appello dei quattro senatori a vita Elena Cattaneo, Mario Monti, Renzo Piano e Carlo Rubbia affinché abbia luogo un’immediata discussione sul testo di legge sul biotestamento, la rivista Vanity Fair ha deciso di insistere sul tema intervistando Alessandra Sasso,  che due anni fa ha accompagnato suo marito Fabrizio, malato di un cancro incurabile, in Svizzera, e Filomena Gallo, Avvocato e Segretario dell’Associazione Luca Coscioni.

A seguire uno stralcio dell’intervista. Leggi tutto l’articolo QUI.

«La scorsa settimana – ci ha spiegato Filomena Gallo, segretaria nazionale dell’associazione Luca Coscioni – la presidente della commissione Sanità della Camera Emilia De Biasi e relatrice di questo teste di legge aveva dichiarato che si sarebbe dimessa da relatrice. Così facendo avrebbe fatto decadere i 3000 emendamenti depositati e il testo sarebbe stato inviato in Aula. Ciò non è accaduto. I tempi di questa legislatura sono brevissimi, rischiamo che il lavoro fatto già in una camera vada perso perché non c’è volontà politica di affrontare il tema delle libertà sul fine vita al Senato mandando il testo in aula».

Quando nel 2006 Piergiorgio Welby chiese una legge sul fine vita, la risposta dell’allora presidente Giorgio Napolitano, fu chiara: il Parlamento doveva decidere. «L’unica cosa che il legislatore non dovrebbe fare oggi – continua Filomena Gallo – è dimostrare la volontà di non volerne discutere. Questo stallo è gravissimo perché noi, come associazione Luca Coscioni, vediamo ogni giorno quanta voglia c’è di esercizio di una libertà, lo vediamo ogni volta che un malato chiede di poter scegliere».

L’8 novembre prossimo inizierà il processo che vede Marco Cappato imputato per il reato di aiuto al suicidio, a seguito della disobbedienza civile relativa alla vicenda di dj Fabo. In vista del processo l’associazione Coscioni ha organizzato, il 23 ottobre, il convegno giuridico «Autodeterminazione terapeutica e questioni di fine vita», in cui verrà affrontato il tema in termini giuridici.

«Nel 2013 – conclude Filomena Gallo – abbiamo presentato una proposta di legge di iniziativa popolare, insieme ai Radicali Italiani e diverse organizzazioni, con oltre 67mila firme. Se n’è discusso un solo giorno».