Basilicata. Ru486/informazione sessuale e contraccettiva: Rassegna Stampa, 23 Novembre

La Gazzetta del Mezzogiorno, 23 Novembre 2005
Colangelo e la Ru 486: «Questione clinica»
«La pillola abortiva meno invasiva, traumatica e costosa dei metodi tradizionali» Ieri l’incontro dell’assessore regionale alla Sanità con Radicali Lucani e Sinistra Giovanile

Di Gianni Sileo

POTENZA – «La questione deve essere ricondotta in un ambito meramente clinico. E ritengo che, così come ritiene la scienza, l’impiego della pillola abortiva RU 486 sia meno invasivo del tradizionale metodo chirurgico, meno traumatico e meno costoso degli altri metodi pure permessi dalla legge 194». L’assessore regionale alla Salute, Sicurezza e Solidarietà sociale, Rocco Colangelo (Ds), al termine di un incontro con il segretario dei Radicali lucani, Maurizio Bolognetti, e il segretario regionale della Sinistra giovanile e responsabile università dei Ds di Basilicata, Roberto Speranza, non nasconde il suo personale punto di vista su una questione che tiene banco in Italia. «Su questa materia ? sempre secondo Colangelo ? occorre piuttosto favorire la conoscenza dei fenomeni legati ad essa. E cioè occorre puntare su una campagna di educazione e informazione sulla salute sessuale». Approda dunque al dipartimento Sanità e sicurezza sociale la discussione che Radicali lucani e Sinistra giovanile di Basilicata stanno portando avanti da tempo. Alla base di questa campagna, hanno spiegato ieri i due esponenti di Sg e Radicali c’è «la libertà di scelta alla maternità, la libertà di utilizzare gli strumenti e le tecniche che la scienza mette a disposizione di quelle donne che liberamente volessero praticare l’interruzione di gravidanza», compresa la pillola RU 486, «già sperimentata e quindi adottata in Paesi dell’America e dell’Europa». «A proposto delle discussioni in atto nel nostro Paese ? ha affermato Bolognetti ? noi vorremmo una volta per tutte chiarire un equivoco: il punto non è lo scontro tra chi è pro e chi è contro la pillola, ma è la difesa alla libera scelta alla maternità». A parere di Speranza, «cadere nello scontro ideologico servirebbe soltanto a dividere la società, cosa che non rientra nella nostra iniziativa. Noi vogliamo? ha concluso Speranza ? che in Basilicata si mettano in campo iniziative opportune per le donne che decidano di fare l’interruzione di gravidanza attraverso l’adozione della pillola RU 486».

Da la Gazzetta del Mezzogiorno, 23 Novembre 2005
Bruzzese(Nuovo Psi)“Piena applicazione della legge 194/78 e libertà di scelta”

Potenza – “Piena Applicazione della legge 194/78, sì alla Ru486. La strada per un’ulteriore riduzione degli aborti passa per una seria campagna di informazione sessuale e contraccettiva. L’assessore comunale di Nemoli e coordinatrice provinciale del Nuovo Psi, Giuseppina Bruzzese, sostiene l’uso della pillola abortiva: “la Ru486 – dice – è un farmaco che viene da molti anni utilizzato con successo in tanti paesi, ci sembra di cogliere nel tentativo di impedirne l’uso un intento punitivo. Come donna, come militante politica socialista, affermo che il diritto alla libera scelta alla maternità va rispettato e mi auguro che anche in Basilicata diventi possibile poter utilizzare un metodo che comporta meno rischi e un minor trauma per le donne.

Da il Quotidiano della Basilicata, 23 Novembre 2005
Riunione tra l’assessore alla Sanità, Bolognetti e Speranza
Pillola abortiva, Colangelo difende le ragioni Radicali

Maurizio Bolognetti, segretario lucano dei Radicali, ha incontrato l’assessore regionale alla Sanità, Rocco Colangelo, per discutere della pillola abortiva Ru486. «Non sono comprensibili – ha detto Colangelo nel corso dell’incontro – le ragioni giuridiche che si frappongono a una regolare commercializzazione della pillola abortiva Ru486 e a un suo impiego controllato e rispettoso delle procedure di legge della legge 194». All’incontro, oltre a Bolognetti, era presente il responsabile del settore scuola e Università dei Ds, Roberto Speranza. L’assessore regionale ha definito «pretestuose e talora provocatorie le posizioni assunte dal ministro Storace, indirizzate più a rinfocolare crociate antistoriche che a promuovere una responsabile chiarificazione delle problematiche di impiego di una tecnica, che è praticata in gran parte del mondo e che è stata raccomandata anche dall’Organizzazione mondiale della sanità nel quadro delle politiche di controllo delle nascite nei paesi in via di sviluppo».L’assessore ha reso noto che «il tasso di abortività volontaria nella regione è pari al 4,2 per mille donne in età feconda (meno della metà di quella nazionale) e che, nonostante l’altissima percentuale di medici obiettori e una non agevole dislocazione territoriale dei consultori familiari, i tempi di attesa sono tra i più ridotti del Paese (mediamente non superano i 14 giorni) e l’emigrazione sanitaria per interventi di aborto si riduce di anno in anno (scendendo al di sotto del 50 per cento del fenomeno complessivo)». Diversa la posizione del senatore dell’Udc, Corrado Danzi, secondo il quale «La ratio della legge 194 è stata reinterpretata sino a travisarne il principale obiettivo, quello di ampliare la prevenzione dell’aborto, facendolo emergere dalla clandestinità attraverso l’intervento pubblico e la responsabilizzazione della donna». Il parlamentare ha annunciato la presentazione di un disegno di legge per rafforzare il ruolo dei consultori e ha detto di condividere la proposta del segretario del suo partito, Lorenzo Cesa, per una commissione d’inchiesta sull’attuazione della legge 194.

Da Basilicatanet, 23 novembre 2005

(RegioneInforma) RU486, BOLOGNETTI E SPERANZA SODDISFATTI DALL’INCONTRO CON L’ASSESSORE COLANGELO