Giunto nel grande ospedale, il neonato è stato subito intubato e sottoposto a terapia intensiva, mentre la dialisi è stata alleggerita (viene praticata a giorni alterni) e gli è stata applicata una flebo per il sostentamento. In effetti, da qualche giorno Davide si stava alimentando succhiando latte artificiale da un biberon. I genitori hanno vissuto due giorni da incubo, fino a quando, ieri mattina, Davide ha ricominciato a respirare da solo. E quindi è stato possibile staccarlo dal respiratore artificiale. Per ora il nutrì- mento è affidato a una flebo, e la dialisi resta a giorni alterni. Il caso di Davide somiglia, per certi versi, alla vicenda di Piergiorgio Welby, l’uomo che circa un anno fa chiese e ottenne di farsi «staccare la spina». A maggio, il Tribunale per i minorenni, su segnalazione di un medico di Foggia, sospese la potestà dei genitori, perché – il motivo addotto – avrebbero tentennato sulle decisioni terapeutiche, nominando lo specialista come tutore del paziente. Nel frattempo, Davide era stato trasferito al «Giovanni XXIII» di Bari.
Il 31 maggio, sentiti i genitori, i giudici minorili ripristinarono la potestà, assicurando che avrebbero «vigilato» sulle cure. La famiglia del piccolo, papà operaio, mamma casalinga più due fratellini, ha trovato ospitalità, a Bari, nella casa di accoglienza dell’ Agebeo, l’associazione che assiste i bambini ammalati di leucemia. Ha trovato anche l`amicizia dei soci Agebeo, e in particolare del presidente Michele Farina e di sua moglie Chiara. Il fratellino Antonio, sei anni, grazie all’Agebeo, ieri sera ha coronato il suo sogno: un giro in città su un bolide, una «Maserati Merak 3,000», guidata dal pilota Michele Arcieri.