Bambino malato di fibrosi cistica, la scuola lo rifiuta “è infettivo”

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Corriere della Sera

«Il nostro istituto non può essere scambiato per un ospedale e non può quindi assistere persone affette da malattie infettive». È questa la motivazione con cui la scuola pubblica per l’infanzia “Suor Salvatorina Casadonte” di Montepaone Lido, in provincia di Catanzaro, ha rifiutato l’iscrizione di un bambino di 5 anni affetto da fibrosi cistica.

Inutili i tentativi della madre di spiegare al dirigente scolastico che non si tratta di una malattia contagiosa, in grado di mettere a rischio la salute degli altri bambini. La donna è stata costretta a iscrivere il bambino in un’altra scuola, a Soverato, distante alcuni chilometri da casa finché, stanca del pendolarismo quotidiano, si è rivolta alla Lega italiana fibrosi cistica per denunciare l’accaduto.

LA DENUNCIA – L’associazione ha scritto una lettera indirizzata al ministro dell’Istruzione, al sindaco del comune di Montepaone, all’Ufficio scolastico regionale della Calabria e a quello provinciale di Catanzaro, chiedendo un intervento immediato per la definitiva risoluzione del problema, e sottolineando che deve essere rispettato il diritto all’istruzione e alla socializzazione del bambino discriminato.

«Il fatto è estremamente grave perché un bambino affetto da fibrosi cistica è un bambino dall’aspetto normale e dall’intelligenza vivace, che però lotta tutta la vita contro una malattia subdola e progressiva che colpisce soprattutto l’apparato respiratorio e digestivo – scrive Silvana Mattia Colombi, vicepresidente della Lifc -.

Gli ostacoli sono ancora una volta posti proprio da quelle istituzioni che dovrebbero tutelare il bambino e consentirgli un totale e sereno inserimento scolastico e sociale e che invece, con troppa superficialità, lo hanno discriminato, negandogli alcuni dei suoi diritti fondamentali, quali la formazione e la socializzazione». L’Ufficio scolastico regionale ha fatto sapere che sta esaminando il caso, che risale al novembre.