Appunti per l’Unione: le staminali sono il futuro

di PIERO RANDAZZO MARINA PODESTÀ
La ricerca e la conoscenza,è cosa universalmente riconosciuta, sono la condizione per una società che vuole progredire, trasformarsi e competere nel mondo globalizzato a cui l’Italia di oggi e di domani non può fare a meno di guardare. Un argomento importante che in questi ultimi tempi ha scatenato un dibattito senza esclusione di colpi, è stato quello sulle cellule staminali embrionali che ha visto scendere in campo partiti, istituzioni e la Santa Chiesa, non solo in Italia, ma in tutta l’Europa.

Quello sulle cellule staminali embrionali è un argomento che ha portato e ancora porterà polemiche (e c’è da augurarsi che non venga condizionato dalle scomuniche da parte della Chiesa verso chi pensa diversamente da essa). Oggi sarebbe importante che le forze progressiste dell’Unione nel proprio programma sottolineassero come punto importante l’impegno a sostenere quello che ad oggi esiste in Italia per curare patologie che sperimentalmente già hanno dato risultati positivi guardando al futuro. In questo sintetico contributo che suggeriamo a Romano Prodi proviamo a spiegare l’utilità e l’importanza che hanno ricerca e conoscenze per dare risposte ad alcune patologie.

Le cellule staminali, siano esse embrionali, da cordone ombelicale o adulte, rappresentano un’importante fonte per la rigenerazione di organi danneggiati da cellule trasformate (cancro) e/o da cellule invecchiate (malattia degenerativa). E possibile stimare, in via del tutto preliminare, che su un numero cospicuo di soggetti affetti da patologie croniche nel nostro Paese, lo sviluppo di metodologie cliniche che utilizzino cellule staminali possa portare al trattamento di un numero di pazienti valutabile attorno a qualche milione di individui. Tuttavia, è chiaro che tutto questo necessita di un cospicuo investimento di risorse, sia economiche che umane rivolte a due scopi fondamentali: 1) Ampliare i programmi di lavoro sull’argomento finanziando la ricerca di base.

La grande quantità di dati disponibili sulle cellule staminali ha finora prodotto molte risposte a quesiti importanti ed ha aperto nuove prospettive terapeutiche: in realtà, questo ha generato molte più domande che risposte, indicando la necessità di portare avanti nuovi progetti scientifici e nuovi gruppi di lavoro multidisciplinari (medici, biologi, bio-informatici, ingegneri, esperti in bio-materiali). 2) Sviluppare la formazione di laboratori ad alta specializzazione in grado di produrre prodotti di terapia cellulare di qualità. Attualmente l’Italia, uniformandosi alla normativa CEE, ha equiparato il prodotto di terapia cellulare (cioè le cellule coltivate in laboratorio ad un prodotto farmaceutico per cui le vari fasi di coltura devono seguire le stesse norme di produzione delle specialità medicinali.

Questo comporta che il laboratorio, il personale e tutte le fasi di produzione seguano le norme GMP (Good Manifacturing Practice): tali norme prevedono locali con flusso di aria filtrata, manutenzioni periodiche dei locali e degli strumenti, operatori addestrati, materiali monitorati e rintracciabili, norme comportamentali precise. La normativa CEE prevede inoltre ispezioni periodiche da parte del ministero della Salute che garantiscano la conformità dei locali, degli operatori e delle procedure adottate durante le fasi di produzione.

Questi brevi elementi dimostrano quanto sia necessario che: a) il personale sia selezionato in base a criteri di preparazione scientifica di alto livello (esperienze di studio all’estero o presso strutture conosciute a livello internazionale) e di curriculum professionale adeguato; b) vengano bandite delle borse di studio per finanziare la preparazione scientifica di giovani ricercatori: risulta infatti indispensabile perseguire dei progetti di ricerca atti ad implementare e/o favorire nuove applicazioni cliniche e nello stesso tempo formare dei giovani professionisti in grado di affiancare ed eventualmente sostituire il personale del centro. Concludiamo con l’auspicio che, nella beneaugurata ipotesi che il centrosinistra vinca le elezioni, nel quadro di un generale impegno per la difesa della sanità pubblica venga data la giusta importanza alle tematiche illustrate, con il coinvolgimento fattivo di coloro che lavorando in questo campo, vogliono essere utile a sé e agli altri.