ANGELO VESCOVI IL PROFESSORE DELLE STAMINALI TRA TAO E GALILEO (la Repubblica)

<i>La laurea in biologia l´ha presa con i corsi serali</i>

<b>21 Gennaio 2003</b> – Il genio delle staminali è un bergamasco col diploma da perito industriale, madre commerciante e padre cesellatore; laureato poi in biologia ai corsi serali perché durante il giorno lavorava all´Istituto Besta, a fare analisi chimiche di laboratorio.
Angelo Vescovi, 40 anni – e ne dimostra ancora meno – taoista che ha appena tagliato la coda e tolto gli orecchini, fa il ricercatore da 22 anni avendo deciso a 12, dopo la lettura di un libro su Galileo, che quello sarebbe stato il suo futuro. È uno dei talenti che il mondo ci invidia, uno dei più accreditati ricercatori sulla frontiera delle cellule staminali, impegnato adesso in uno studio sulla sclerosi multipla che potrebbe rivoluzionare le opzioni terapeutiche.

È il ricercatore che ha abbattuto i dogmi della vecchia fisiologia e che, dopo importanti esperienze all´estero, ha accettato di stabilirsi qui, al San Raffaele, in un labirinto di laboratori sbarrati da porte gialle con le maniglie anti-panico: prima del ´92, quando a Calgary l´équipe della quale faceva parte anche Vescovi scoprì l´esistenza nel cervello delle "cellule bambine", le staminali, non si sapeva che esistessero e che avessero la capacità di rigenerazione; nel ´99, pubblicata su Science, la scoperta che quelle cellule possono rigenerare anche altri tessuti.

Adesso, qui, in Italia, l´ultima scoperta: le staminali, individuate fino a prima nel cervello intorno alle profonde cavità dei ventricoli – in una posizione quindi di difficile prelievo – si trovano invece anche nel bulbo olfattivo, dunque in una zona molto più facile da raggiungere e sono di molti tipi differenti. Laureato nell´´87, Vescovi nel ´90 si trasferisce in Canada e nel ´92, quando torna, trasferisce i risultati delle ricerche sulle staminali – individuate fino a quel momento nei topi – sull´uomo.

«Il tanto vituperato Ministero della Sanità – dice – finanziò allora quello che era il progetto di un ragazzino sulla banca delle cellule staminali cerebrali». Le difficoltà arrivano però quando sono necessari grandi spazi per proseguire gli studi sulla terapia, per trasferire cioè una scoperta scientifica in qualcosa di pratico.

Allora Vescovi torna in Canada da dove rientra alla fine del ´98. Il suo ultimo lavoro, che deve ancora essere pubblicato, spiega come trasformare le staminali cerebrali umane in cellule mature per la cura del morbo di Parkinson. «Speriamo – dice – di arrivare all´efficacia del trapianto che oggi è in fase sperimentale e che causa molte complicanze».