“Alle famiglie dico solo la prevenzione può salvare la vita dei vostri figli”

Parla la senatrice Elena Cattaneo, farmacologa e biologa, in materia di vaccini e sulla decisione dell’Emilia di non ammettere all’asilo i non vaccinati

È giusto vaccinarsi anche se la protezione non è garantita per tutti?

«Dobbiamo convivere con l’idea che, così come non esiste il rischio zero in nessuna attività umana, non c’è nemmeno il farmaco che funziona al 100 per cento. La realtà, e ancor più la biologia, è complicata. Ad esempio sappiamo che per ogni trattamento farmacologico c’è sempre una porzione di popolazione che non trae beneficio. Sui vaccini tale percentuale di non rispondenti varia a seconda del tipo. Nel caso di quelli contro la meningite il numero limitato di persone immunizzate che ha contratto la malattia, in forma comunque non aggressiva grazie al vaccino, rientra nelle statistiche del circa 6 per cento di non rispondenti, come è stato confermato dal noto vaccinologo Rino Rappuoli».

Come si sollecita la vaccinazione?

«Non bisogna sfidare i genitori esitanti o contrari con informazioni correttive. Vi sono diversi esperimenti di psicologia cognitiva che suggeriscono che sia più utile spostare la percezione del rischio dalle errate paure su sicurezza e efficacia dei vaccini verso il reale rischio delle malattie infettive se calano le coperture».

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Perché ci sono sospetti sui vaccini?

«Sta sparendo la percezione sociale delle malattie infettive, non il rischio. Questa generazione di genitori ha avuto la fortuna di non avere in classe compagni colpiti da vaiolo o polio. Questo non significa che i rispettivi patogeni siano spariti ma solo che sono sotto controllo grazie alle coperture vaccinali al 95 per cento. Se queste calano, le malattie tornano. Poi negli ultimi anni si è rotto il patto sociale con le istituzioni, la politica, e più in generale, le competenze, di cui paradossalmente non ci si fida, ahimè, più. A ciò si aggiunga Internet, strumento di per sé utilissimo ma pieno di insidie. Proprio di questo si è parlato oggi (ieri, ndr) in Senato in un bell’incontro organizzato da Repubblica Salute con gli studenti liceali che, informati dei vantaggi della vaccinazione contro il virus del papilloma responsabile di gravi, ma prevenibili, tumori, al microfono hanno espresso la volontà di vaccinarsi».

È giusta la decisione dell’Emilia di non ammettere all’asilo i non vaccinati?

«Sì perché si è creato un calo patologico e ora vanno tutelati i cittadini. Le persone debbono decidere e convincersi del proprio destino biologico con gli argomenti e le prove, ma quando emergono problemi o rischi di ordine sanitario, come è il caso del calo sensibile delle vaccinazioni, le istituzioni hanno il dovere di intervenire, anche drasticamente, per il bene comune di tutti i cittadini. È un errore pensare alla vaccinazione come a un atto privato o individuale»

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