“Aborto” post-nascita: quando la bioetica diventa un boomerang

Non è strano che, oggi come allora, gli unici a occuparsi della vicenda siano i “vescovi” di Avvenire. Perché, a guardare bene, quella tesi è assolutamente speculare e complice del pensiero di chi vede embrioni, zigoti, feti come esseri umani a tutti gli effetti. E quindi “crede” e sostiene che l’aborto è un omicidio e le donne che vi ricorrono delle assassine. I due poli apparentemente opposti di Ragione e Fede, vanno in realtà a braccetto, quando si tratta di negare la trasformazione totale che avviene alla nascita. Tra i pochissimi a scontrarsi da sempre con questo duopolio razional-religioso sull’essere umano resta lo psichiatra Massimo Fagioli, che la trasformazione della nascita l’ha teorizzata e che, già un anno fa, ebbe a dire sulla vicenda: «La negazione della nascita umana è un pensiero criminale».