“Abbiamo solo risposto alla domanda di un padre ora deve decidere lui”

di Oriana Liso

Milano: parla Giuseppe Patrone, il magistrato che ha firmato la sentenza.

Le polemiche, in qualche modo, se le aspettava. «Erano scontate, dato il tema». Ma Giuseppe Patrone, il presidente della prima sezione civile della Corte d`appello che ha firmato la «dolorosa ma necessitata» decisione su Eluana Englaro, alla critica del cardinal Bagnasco risponde con il suo accento e il suo spirito napoletano: «Beppino Englaro è venuto in tribunale a chiedere cosa fare, non è andato in una basilica. Se fosse andato in chiesa avrebbe avuto forse una risposta diversa». 

Presidente, per il cardinal Bagnasco non si può interrompere una vita «attraverso una sentenza». Quella sentenza portala sua firma.
«Le sessanta pagine di decreto rispondono a una domanda che ci ha fatto un uomo, un padre, che aveva il diritto a rivolgersi alla giustizia. E noi avevamo il dovere di dargli una risposta. Soprattutto dopo che la Cassazione aveva tracciato una strada netta accogliendo i ricorsi del signor Englaro e della curatrice speciale di Eluana. La nostra decisione è solo la logica conseguenza di quella sentenza, scritta con molta sensibilità da una donna». 

Non c`è solo la Chiesa: Ferrara che raccoglie bottiglie d`acqua davanti al Duomo di Milano, i cattolici che giudicano la vostra decisione un preludio all`eutanasia. Vi aspettavate tutto questo?
«Quando abbiamo deciso, dopo aver ascoltato a lungo Beppino Englaro, dopo averlo sentito parlare di sua figlia e di quello che Eluana avrebbe voluto, abbiamo preso una decisione che ora non devo difendere dicendo cose diverse da quelle che abbiamo scritto nel provvedimento. È stato un «compito ostico e ingrato» – come abbiamo scritto – ma anche una decisione alla quale non potevamo sottrarci, non senza una partecipata sofferenza, come abbiamo ribadito in più passaggi». 

Tra le motivazioni addotte contro la vostra decisione c`era anche quella che Eluana ha una formazione cattolica.
«Proprio parlando con il signor Englaro abbiamo potuto capire che sì, c`è una formazione cattolica, ma Eluana non era una praticante, anzi, il suo spirito indipendente si manifestava anche con un rapporto di critica ad alcune posizioni della Chiesa». 

Dicono che non dovrebbe essere un giudice ad avere potere di vita o di morte.
«Il nostro compito si esaurisce con il punto messo in calce a quel decreto. Ci è stata chiesta una risposta, l`abbiamo data, e ora siamo sereni, per quanto si possa essere sereni in una situazione del genere». 

Cosa farà ora Beppino Englaro?
«Questa decisione spetta a lui. Perché noi non abbiano ordinato qualcosa: abbiamo detto cosa si può fare. La verità è che ora sarebbe auspicabile che si tornasse a una dimensione privata in questa vicenda. Perché è ora che arriva il momento più delicato e più doloroso, ovvero quello del mettere in pratica la possibilità concessa. E credo che il signor Englaro abbia tutto il diritto di prendere questa decisione senza proclami e clamori».