Al Sindaco di Osimo
Agli Assessori comunali di Osimo
Ai Consiglieri comunali di Osimo
via pec comune.osimo@emarche.it
Oggetto: Registro comunale dei testamenti biologici. (D.A.T – Dichiarazioni Anticipate di Trattamento)
Egregi amministratori, l’istituzione di un Registro comunale dei testamenti biologici è al momento l’unico strumento a disposizione dei cittadini per testimoniare una scelta della persona e per tutelare il diritto all’autodeterminazione in materia sanitaria, sancito in primo luogo dalla nostra Carta Costituzionale.
Vi ricordo che il giorno 1/10/2011 sono state consegnate a codesto Comune le firme di concittadini a sostegno della petizione per l’istituzione nella città di Osimo del Registro Comunale dei Testamenti Biologici.
Le associazioni UAAR di Ancona e l’associazione Luca Coscioni di Ancona chiedono al comune di Osimo ad istituire un Registro dei Testamenti biologici – (dichiarazioni anticipate di volontà) relative ai trattamenti sanitari, da conservare presso gli uffici comunali. In questo modo i residenti nel Comune che abbiano redatto un documento, autenticato, contenente decisioni relative al fine vita (scelte mediche, sospensione delle cure, rianimazione, tumulazione o cremazione, rito religioso o civile), potranno far registrare l’esistenza di tale documento e il luogo dove hanno deciso di conservarlo. Nel Registro, riservato ai cittadini residenti, saranno riportati gli estremi dei Testamenti biologici – ordinati per numero progressivo – al fine anche di garantire la certezza della data di presentazione e la fonte di provenienza.
Questa iniziativa è una realtà in molti Comuni italiani dove sono già attivi registri che hanno certificato la redazione di migliaia e migliaia di Testamenti biologici, anche nei comuni delle Marche, come Senigallia, e Santa Maria Nuova.
I principi a cui facciamo riferimento e che ci spingono a continuare sulla strada intrapresa, sono affermati, come si è detto, dalla nostra Carta Costituzionale, ribaditi da Convenzioni internazionali, quale quella di Oviedo, e confermati da alcune sentenze, intervenute a fare chiarezza su recenti eventi, come il caso di Eluana Englaro. Proprio la giurisprudenza della Cassazione relativa alla vicenda Englaro ci fa ritenere l’istituzione del Registro comunale dei Testamenti biologici un passo essenziale per la concreta tutela di un diritto fondamentale della persona.
Il ruolo che le amministrazioni locali possono svolgere a riguardo è insostituibile, considerando che ai sensi dell’articolo 3, comma 2, del decreto legislativo n. 267 del 2000, il Comune “rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo”.
L’atto, per l’istituzione del Registro, si approva in Consiglio comunale. Spetta poi alla Giunta comunale l’adozione di successivi provvedimenti, da assumere entro trenta giorni dalla esecutorietà dell’atto, per l’organizzazione del Registro e l’adozione delle conseguenti modalità operative.
Si ricorda infine che il 13 settembre del 2013 è stata depositata in Parlamento una proposta di legge di iniziativa popolare con il titolo “Rifiuto dei trattamenti sanitari, testamento biologico e la liceità dell’eutanasia”, sottoscritta da quasi 70.000 cittadini che dovrebbe essere calendarizzata e messa in discussione nelle aule parlamentari al più presto.
In allegato a questa lettera accludiamo un modello di mozione da presentare al Consiglio comunale di Osimo, la delibera e il regolamento sui DAT approvati al comune di Senigallia
Con osservanza.
Ancona 25 gennaio 2015