Filomena Gallo interverrà al Convegno “La vita oltre la Vita”

28 Aprile 2018 9.00 - 18.00

Portogruaro (VE) Teatro Comunale Luigi Russolo

Filomena Gallo, Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, interverrà al Convegno “La vita oltre la Vita. Riflessioni tra etica, diritto, economia e medicina”.

L’appuntamento è per  sabato 28 aprile, a Portogruaro presso il Teatro Comunale Luigi Russolo.

Il Convegno ha ottenuto il Patrocinio della Regione del Veneto, della Città di Portogruaro, del Consiglio Notarile di Pordenone, dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Venezia, dell’AULSS 4 Veneto Orientale, del Rotary Club di Portogruaro.

Il Convegno si propone come un momento di approfondita riflessione, attraverso la voce di alcuni tra i più autorevoli giuristi, medici, studiosi di bioetica e professionisti nelle rispettive aree di competenza, sui “confini dei territori alla fine della vita”, secondo la suggestiva definizione di Giovanni Maria Flick nel suo “Elogio della dignità”.

Non solo de iure condito, ma anche de iure condendo, in un momento storico in cui la giurisprudenza, sovente nel colpevole silenzio del legislatore, assume su di sé l’onere di farsi interprete delle trasformazioni etiche del nostro tempo; in cui la Corte di Cassazione discute della differibilità della pena per consentire una morte dignitosa anche ai detenuti colpevoli di crimini particolarmente odiosi e perciò sottoposti a regimi carcerari particolarmente restrittivi; in cui la Corte Costituzionale è chiamata a pronunciarsi sulla corrispondenza o meno delle norme del codice penale allo stato della sensibilità sociale in relazione ai valori e ai principi della Carta Fondamentale dello Stato, il focus dei lavori sarà costituito dal diritto all’autodeterminazione dell’individuo, tema caro a Vladimiro Zagrebelsky, in particolare in relazione agli atti di disposizione per il tempo oltre la cessazione del vivere e agli atti destinati a pianificare in modo condiviso con i sanitari il tempo delle cure mediche, e segnatamente delle D.A.T. (Disposizioni Anticipate di Trattamento), secondo la disciplina di cui alla L. 219 del 22 dicembre 2017, in vigore dal 16 gennaio 2018.

Il provvedimento normativo, figlio di un travagliato percorso parlamentare e di un’accesa dialettica in tutto il panorama culturale del Paese, è un coraggioso punto di contatto tra sensibilità che prendono le mosse da posizioni ideologiche anche molto distanti tra loro, ma accomunate dalla consapevolezza che il diritto a una morte dignitosa è l’ultimo, supremo, tributo alla vita.

Nell’incontro tra l’etica e il diritto, il legislatore si è fatto carico di attuare il difficile equilibrio tra i valori della vita, della salute e della libertà di autodeterminazione della persona come costitutivo della propria dignità, assegnando tale delicatissimo compito alla relazione di fiducia medico-paziente: la cura, invero, è l’estrinsecazione perfetta dei principi costituzionali della solidarietà e del rispetto della persona, soprattutto nella malattia esiziale, momento in cui ciascun individuo sperimenta ai massimi livelli la propria fragilità.

Di qui la necessità di definire e dilatare nella misura quanto più ampia possibile la portata del prendersi cura oltre il limite del curare: l’attuazione della legge è evidentemente una scommessa difficile per i soggetti destinati a realizzarla in concreto, ossia per le Aziende Sanitarie in sinergia con le Istituzioni competenti. E ciò al fine di creare un effettivo coordinamento, interno e di rete, sia in termini di investimento di risorse finanziarie, per la formazione del personale medico e paramedico, per la predisposizione di strutture adeguate ad accogliere i malati terminali, sia per la necessità di rivedere e se del caso attualizzare i protocolli esistenti, affinchè il tempo del dialogo e del confronto tra medico e paziente venga definitivamente riconosciuto, in concreto, come tempo di cura.

Agli avvocati e ai giudici è affidato un compito non meno gravoso: i primi sono chiamati a dare voce alla sempre più viva e consapevole esigenza di tutela dei diritti nella specificità e nella concretezza del singolo caso, ai secondi è destinato l’onere di stabilire, con cautela e secondo giustizia, l’effettivo equilibrio tra i valori di cui viene postulato il riconoscimento, mediando tra la generalità e l’astrattezza dei principi e la peculiarità di ogni diversa vicenda.
Nella consapevolezza che sempre, in ogni contesto, in ogni tempo e a ogni latitudine, l’essenza dell’essere umano, in vita e oltre il limite della vita, è il valore incomprimibile della sua dignità”.

La partecipazione è gratuita.
Modalità di iscrizione: mail di richiesta di partecipazione all’indirizzo PEO segreteria.convegni@liutandpartners.it).