Comunicato stampa /invito
Ancona 19 marzo 2015
Conferenza stampa 21 marzo ore 11, Ancona sede S.E.L. di via Magenta 21, per l’istituzione del Registro testamento biologico
Il Consigliere comunale Francesco Rubini, capogruppo SEL Ancona bene comune, il Circolo di Ancona dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti e la cellula di Ancona dell’associazione Luca Coscioni invitano alla conferenza stampa in oggetto, per illustrare la mozione presentata pochi giorni fa dal consigliere Francesco Rubini, al comune di Ancona, nella quale si chiede l’istituzione di un Registro dei testamenti biologici (detti anche dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario).
Il Registro dei testamenti biologici da conservare presso gli uffici comunali, è lo strumento attraverso il quale ogni cittadino ha la facoltà di dichiarare a quali trattamenti sanitari intende o non intende essere sottoposto nel caso egli (sia per un incidente o grave malattia) venga a trovarsi in una situazione di incoscienza e di stato vegetativo permanente. Nella dichiarazione in particolare si esprime la volontà di rifiutare o non rifiutare la nutrizione e idratazione artificiali e di essere mantenuto in “vita” (ma in uno stato vegetativo e di incoscienza permanente), per mezzo di apparecchiature elettromedicali. L’istituzione di un Registro comunale dei testamenti biologici è al momento l’unico strumento a disposizione dei cittadini per testimoniare una scelta della persona e per tutelare il diritto all’autodeterminazione in materia sanitaria, sancito in primo luogo dalla nostra Carta Costituzionale.
Ricordiamo che già nel 2010 erano state raccolte più di 1000 firme di cittadini di Ancona a sostegno della petizione per l’istituzione nella città di Ancona del Registro Comunale dei Testamenti Biologici.
Con la dichiarazione anticipate dei trattamenti sanitari, i residenti nel Comune che abbiano redatto un documento, autenticato, contenente decisioni relative al fine vita (scelte mediche, sospensione delle cure, rianimazione, ma anche tumulazione o cremazione, rito religioso o civile ecc..), potranno far registrare l’esistenza di tale documento che deve essere tenuto in considerazione a tempo debito.
Questa iniziativa è una realtà in molti Comuni italiani dove sono già attivi registri che hanno certificato la redazione di migliaia e migliaia di testamenti biologici, anche nei comuni delle Marche, come Senigallia, e Santa Maria Nuova.
I principi a cui facciamo riferimento e che ci spingono a continuare sulla strada intrapresa, sono affermati, come si è detto, dalla nostra Carta Costituzionale, ribaditi da Convenzioni internazionali, quale quella di Oviedo, e confermati da alcune sentenze, intervenute a fare chiarezza su recenti eventi, come il caso di Eluana Englaro. Proprio la giurisprudenza della Cassazione relativa alla vicenda Englaro ci fa ritenere l’istituzione del Registro comunale dei Testamenti biologici un passo essenziale per la concreta tutela di un diritto fondamentale della persona.
Il ruolo che le amministrazioni locali possono svolgere a riguardo è insostituibile, considerando che ai sensi dell’articolo 3, comma 2, del decreto legislativo n. 267 del 2000, il Comune “rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo”.
L’atto, per l’istituzione del Registro, si approva in Consiglio comunale. Spetta poi alla Giunta comunale l’adozione di successivi provvedimenti, da assumere entro trenta giorni dalla esecutorietà dell’atto, per l’organizzazione del Registro e l’adozione delle conseguenti modalità operative.
Si ricorda infine che il 13 settembre del 2013 è stata depositata in Parlamento una proposta di legge di iniziativa popolare con il titolo “Rifiuto dei trattamenti sanitari, testamento biologico e la liceità dell’eutanasia”, sottoscritta da quasi 70.000 cittadini che dovrebbe essere calendarizzata e messa in discussione nelle aule parlamentari al più presto.