Welby: “Fatico a respirare. E’ una tortura insopportabile”

CAPPATO INVIA A PRESIDENTE PRODI E MINISTRA TURCO PROPOSTA DI DECRETO. LETTERA APERTA.

Testo di Piergiorgio Welby, co-Presidente dell’Associazione Coscioni letto durante la conferenza stampa di oggi. (Audiovideo conferenza stampa su RadioRadicale.it)

Da aprile di quest’anno è cominciato il vero e proprio crollo del mio fisico. Sentivo sempre più il peso degli arti e la respirazione diventava via via sempre più difficoltosa nonostante il supporto del ventilatore automatico, come se un peso mi schiacciasse il petto. Due mesi fa aspettavo ancora la notte e il suo sonno che mi allontanava per qualche ora dall’incubo del giorno. Ora anche la notte è diventata un incubo perché fatico a respirare e nel sonno vado in frequenti apnee che mi svegliano con il senso di soffocamento. E’ una tortura insopportabile.

CAPPATO INVIA A PRESIDENTE PRODI E MINISTRA TURCO PROPOSTA DI DECRETO. LETTERA APERTA.

Quest’oggi, mentre 8 persone sono giunte al tredicesimo giorno di sciopero della fame, e a queste si sono unite altre 670 che hanno intrapreso o stanno intraprendendo l’azione nonviolenta, subito dopo la conferenza stampa, Marco Cappato (segretario Associazione Coscioni e deputato europeo radicale), allegando una proposta di decreto legge, ha inviato una lettera aperta al Presidente del Consiglio Romano Prodi e alla Ministra della Salute Livia Turco dove scrive:

“Vi invio un testo di proposta di decreto legge in recante norme in materia di trattamenti sanitari, autodeterminazione del malato e consenso informato. Mi auguro che vogliate condividere l’importanza del tema sollevato, e l’urgenza per tante persone (come il co-Presidente dell’Associazione Coscioni Piergiorgio Welby e i tanti che versano nelle sue stesse condizioni) gravemente ammalate che rischiano di trovare pregiudizio da una situazione di caos interpretativo del quale pagano per intero le conseguenze.”

SCHEMA DI DECRETO LEGGE RECANTE NORME IN MATERIA DI TRATTAMENTI SANITARI, AUTODETERMINAZIONE DEL MALATO E CONSENSO INFORMATO.

Art. 1
Il trattamento sanitario è improntato ai principi del rispetto della dignità e della libera autodeterminazione del malato e, salvo i casi previsti dalla legge, deve essere sempre accompagnato dal consenso informato del paziente.
Il malato terminale o comunque affetto da malattia degenerativa certamente inguaribile, che sia mantenuto in vita tramite mezzi artificiali, qualora sia capace di intendere e di volere può in ogni momento rifiutare la prosecuzione della terapia in corso.
In tal caso il sanitario che ha in cura il paziente, accertato che la manifestazione di volontà sia il frutto esclusivo della libera autodeterminazione dello stesso, provvede senza indugio ad interrompere la terapia.
Ove richiesto il sanitario deve altresì assicurare idonee terapie sedative finalizzate ad evitare inutili sofferenze al paziente.
Il sanitario che con le terapie sedative cagioni intenzionalmente la morte del paziente è punito con la pena prevista dall’art. 579 c.p. ridotta di un terzo.
Il rifiuto di cui al comma 2, prestato in ogni caso alla presenza di due testimoni, deve essere espresso per iscritto o con altra forma equivalente.