Un appello al regista Bertolucci dall’Associazione Luca Coscioni: non serve fuggire all’estero, occorre appellarsi alla legge vigente

Gustavo Fraticelli e Alessandro Gerardi

Il Sindaco Alemanno può dire quello che vuole, la realtà è che Roma continua a rimanere una autentica via crucis per le persone disabili e ciò a causa della presenza di innumerevoli barriere architettoniche sparse ovunque sul suolo capitolino che impediscono a chi soffre di ridotte capacità motorie di accedere agli spazi pubblici. Altro che città all’altezza delle altre grandi metropoli europee, ormai a Roma i disabili vivono una situazione non più sostenibile, costretti a spostarsi da un luogo ad un altro in modo non autonomo né dignitoso; una realtà che ci umilia agli occhi del mondo, di cui la  Giunta e il sindaco Alemanno devono assumersi per intero tutte le loro responsabilità, visto e considerato che non più tardi di qualche mese fa – su iniziativa dell’Associazione Luca Coscioni –  l’amministrazione capitolina è stata condannata dal Tribunale di Roma per comportamento discriminatorio nei confronti delle persone con disabilità motorie proprio a causa del mancato abbattimento delle barriere architettoniche; barriere, la cui eliminazione avrebbe dovuto formare, altresì, oggetto di un programma di graduale abbattimento, in base ad un specifica normativi statale del 1986. Ci appelliamo dunque al regista Bertolucci, il quale provocatoriamente si chiedeva se non sia meglio trasferirsi all’estero, invitandolo ad attivare insieme a noi tutti gli strumenti giuridici che l’ordinamento ci mette a disposizione per contrastare i comportamenti discriminatori posti in essere dalle amministrazioni comunali verso i disabili. A volte basta un niente per fare degli enormi passi in avanti.

Gustavo Fraticelli e Alessandro Gerardi, Co-Presidente e Consigliere Generale dell’Associazione Coscioni