TOSCANA/RU486: CON LA RIPRESA DELLA SPERIMENTAZIONE A TORINO NON CI SONO PIU’ OSTACOLI PER INTRODURRE L’ABORTO FARMACOLOGICO IN

PILLOLA ABORTIVA, SDI E RADICALI PRESENTANO UN’INTERROGAZIONE ALL’ASSESSORE ROSSI: SMASCHERATO STORACE, IN TOSCANA CI SONO ADESSO TUTTE LE CONDIZIONI PER L’UTILIZZO DELLA RU-486. SI EVITINO FUGHE DALLE RESPONSABILITA’

«La ripresa della sperimentazione della Ru-486 al Sant’Anna di Torino smaschera le pretestuose argomentazioni di Storace e crea le condizioni per un utilizzo della pillola abortiva anche in Toscana. Adesso l’assessore Rossi, che a fine settembre aveva raccomandato prudenza per non incorrere nella mannaia proibizionista del ministro, non ha più scuse e può favorire, come lui stesso aveva dichiarato nel gennaio scorso, le procedure per la richiesta del farmaco da parte dei medici toscani».

È quanto si legge in una interrogazione urgente che Pieraldo Ciucchi, Segretario regionale e Presidente Gruppo SDI in Consiglio regionale, e Antonio Bacchi Membro della Direzione nazionale di Radicali Italiani e Segretario dell’associazione radicale “Andrea Tamburi” di Firenze, hanno presentato oggi a seguito della decisioni di riprendere la sperimentazione della Ru-486 all’ospedale Sant’Anna di Torino

«Proprio in conseguenza delle dichiarazioni di Rossi e seguendo il percorso da lui indicato – continuano SDI e Radicali – il dottor Srebot, primario del reparto di ginecologia dell’ospedale Lotti di Pontedera, aveva richiesto la RU-486 al servizio farmaceutico. Ad oggi Srebot non ha ricevuto alcuna risposta e ci chiediamo se dietro questo silenzio, lungo quasi un anno, non ci sia una deliberata volontà di ostacolare la libertà professionale e l’indipendenza del medico»

«Dopo la conferenza stampa dello scorso 4 ottobre in cui SDI e Radicali hanno avanzato la richiesta di avviare anche in Toscana i protocolli per l’introduzione della Ru486 – concludono Ciucchi e Bacchi – l’assessore Enrico Rossi ha precisato che dopo il Piemonte anche la Toscana avrebbe potuto avviare questo percorso una volta che fosse ripresa la sperimentazione di Torino. Le sue parole ci rinfrancano perché, considerato che la prossima settimana la sperimentazione del Sant’Anna riprenderà, è evidente che vengono a questo punto a crearsi tutte le condizioni necessarie ad attivare l’utilizzo della pillola abortiva anche nelle strutture toscane. E’ per questo motivo che chiediamo a Enrico Rossi e alla Giunta ulteriore coraggio e un’assunzione piena di responsabilità, perché nella nostra regione si avvii da subito la pratica abortiva farmacologica in alternativa a quella chirurgica».