Torino Porta Susa, Rete Ferroviaria Italiana comunica di aver ripristinato il servizio
Il problema su cui erano arrivate diverse segnalazioni era il mancato funzionamento dell’ascensore verso i binari 2 e 3.
A seguito di una diffida formale, inoltrata dall’Associazione Luca Coscioni, la RFI (Rete Ferroviaria Italiana) ha comunicato di aver ripristinato il funzionamento corretto dell’ascensore di collegamento ai binari 2 e 3 della stazione ferroviaria di Torino Porta Susa, uno dei più importanti snodi per l’alta velocità e il collegamento regionale, nazionale e transnazionale.
Ad aprile, infatti, la Cellula Coscioni di Torino aveva ricevuto diverse segnalazioni da parte di persone con disabilità motoria che lamentavano il disservizio. Era partita, quindi, una formale diffida ad adempiere a RFI segnalando il mancato funzionamento e l’omessa manutenzione degli ascensori di accesso ai binari ferroviari, evidenziandone il carattere gravemente discriminatorio nei confronti delle persone con disabilità. La mancata rimozione di barriere architettoniche infatti rientra nella nozione di discriminazione indiretta di cui all’art. 2, comma 3, legge 67/2006, rappresentata da tutte quella disposizioni, criteri, prassi, atti, patti o comportamenti apparentemente neutri che pongono una persona con disabilità in una posizione di svantaggio rispetto ad altre persone.
RFI, inoltre, ha comunicato di aver implementato il proprio sito istituzionale tramite inserimento del portale “Entra in Stazione” dedicato ai viaggiatori con disabilità motoria e sensoriale e ridotta mobilità, servizio informativo in tempo reale sullo stato di funzionamento di rampe e ascensori di accesso ai binari di stazione ed alla presenza di percorsi tattili o marciapiedi rialzati.
L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.