Sulle Droghe si agisca sulla base di evidenze per interesse pubblico e non di partito

Riprende oggi il dibattito parlamentare sulle proposte di legge relative alle pene per chi consuma stupefacenti illeciti.

Marco Perduca e Matteo Mainardi, che avevano seguito le audizioni in Commissione Giustizia della Camera nei mesi scorsi, raccontano come è andata.

Nel dare atto al Presidente Perantoni di esser stato di parola e aver dato priorità a questo tema, ci preme ricordare che oltre un terzo dei detenuti nelle carceri italiane è dentro per violazioni del Testo Unico sulle droghe del 1990. Ridurre o cancellare le pene per reati che non hanno vittima non farebbe entrare nel circuito penale migliaia di persone e concorrerebbe a rendere meno disumana e degradante la detenzione in Italia.

Auspichiamo quindi che, anche sulla base dei contributi autorevoli nella audizioni – in particolare quella del Procuratore Nazionale Antimafia Cafiero de Raho – si privilegi lo spirito, se non proprio la lettera, della proposta a prima firma Riccardo Magi che gode del sostegno trasversale di oltre 70 parlamentari e che prevede una significativa inversione di marcia rispetto all’approccio attuale.

Ci permettiamo inoltre di ricordare che dal novembre 2016 esiste anche la nostra proposta di legge d’iniziativa popolare sulla cannabis Legalizziamo! che offre ulteriori spunti di norme che vanno oltre la depenalizzazione e che devono esser tenute di conto anche alla luce delle incoraggianti evidenze di regolamentazione legale della pianta proibita che caratterizzano Uruguay, Canada, Messico e 16 stati negli Stati Uniti d’America.