Studenti Coscioni: Dichiarazioni di Rasi sono allarmanti. Proibizionismo ipocrita, contro la legge e contro le donne!

 

Domani si saprà se la RU486 entrerà o no negli ospedali del nostro Paese. Intanto, Guido Rasi, direttore generale dell’Aifa, avverte: "Io non faccio parte del Consiglio di amministrazione e non sono in grado di dire cosa voteranno i membri – aggiunge – Diciamo che ci sono il 50% delle possibilità che il farmaco venga approvato".

“Si tratta di dichiarazioni allarmanti – dichiara Annalisa Chirico, segretaria degli Studenti Luca Coscioni – Come si può dire che c’è una possibilità su due che il Cda non porti a termine l’iter di approvazione della RU486? E’ bene ribadire – soprattutto per i cittadini che su questi temi subiscono un duplice sopruso, dal regime dei partiti e da quello dell’informazione – che la riunione di domani del Cda dell’Aifa, in un Paese normale, sarebbe la conclusione naturale di una procedura amministrativa, che da noi, invece, ha assunto tinte a dir poco fosche”.

“ In base agli obblighi comunitari– continua la Chirico – l’Italia è tenuta a garantire la libera circolazione delle merci sul territorio nazionale in ossequio al principio del mutuo riconoscimento, salvo il caso in cui si ravvisino rischi gravi per determinati interessi pubblici, inclusa la salute. In questo caso gli organi tecnico-scientifici dell’Aifa, supportati da quelli europei, hanno ribadito la totale assenza di rischi. La scienza ha detto che la RU486 può essere commercializzata anche in Italia”. Tuttavia, continua la Chirico, “è subentrata la politica partitocratica e proibizionista, che da due anni illegalmente, in violazione di obblighi e direttive europee, procrastina la conclusione di questa procedura.” “I dati sul “turismo abortivo” sono impressionanti. In un Paese in cui il 70% dei ginecologi del sistema sanitario sono obiettori, sempre di più le donne migrano all’estero per accedere all’aborto, anche farmacologico.

Chi può va all’estero per bypassare l’obbligo della ricetta medica per la “pillola del giorno dopo” in modo da abbreviare i tempi ed evitare gli spiacevoli imprevisti delle obiezioni di (in)coscienza. E’ questo l’effetto del proibizionismo ipocrita di cui questo Governo è alfiere, complice di quelle lobbies integraliste il cui solo scopo è imporre agli altri le proprie visioni etico-religiose. Io non lo faccio, e neanche tu devi farlo. Sulla pelle delle donne, contro la legge e contro la scienza”.