Strasburgo garantisce il diritto a interrompere le terapie anche senza biotestamento scritto

Marco Cappato
La sentenza di Strasburgo conferma a livello europeo ciò che la sentenza Englaro aveva già affermato in Italia: il diritto ad interrompere le terapie va rispettato anche in assenza di un testamento biologico scritto. In questo senso, un progetto di legge proibizionista come il ddl Calabrò della scorsa legislatura sarebbe contrario ai diritti umani fondamentali.

Una buona legge sull’eutanasia e il testamento biologico sarebbe dunque utile, a condizione di estendere e rafforzare le garanzie per la libertà di scelta. La sentenza di Strasburgo rafforza l’urgenza di discutere in Parlamento la nostra legge di iniziativa popolare depositata nel 2013.