Intervento dell’on Donatella Poretti, deputata radicale della Rosa nel Pugno, segretario della Commissione Affari Sociali, memebro di Giunta dell’Associazione Coscioni
Il 13 luglio scadra’ il termine per impugnare di fronte al Tar l’ordinanza del ministro della Salute, Livia Turco, che, dando ordine alla raccolta delle cellule staminali del cordone ombelicale, stabilisce anche il divieto di istituire biobanche private per la loro conservazione. "Il monopolio pubblico non e’ compatibile con le norme comunitarie sul mercato interno", spiega il vice presidente del Comitato nazionale per la bioetica (Cnb), Luca Marini, paventando una decisione dei giudici. Inoltre l’ordinanza viola la legge n.219/2005 sul sangue. Nell’articolo 10 prevede che sia il Governo con un decreto a creare una rete nazionale di banche pubbliche e private accreditate per la conservazione ombelicale. Cosi’ mentre il Governo non ha ancora emanato il decreto dopo 12 mesi dalla sua scadenza, l’ordinanza del ministro Turco chiede al Parlamento, in evidente violazione della precedente legge, di farne un’altra che gia’ c’e’ ma che non ha applicato! A fronte dell’immobilismo politico sostenuto dal ministero della Salute e dalle lobby di chi vuol mantenere lo status quo, ben venga il ricorso alla magistratura amministrativa! L’arrivo delle biobanche private, che alcuni apostrofano come il "mercantilismo" del corpo e il liberismo selvaggio, potrebbe invece servire a rendere piu’ semplice e praticabile la donazione, oltre che permettere la conservazione autologa. E’ bene ricordare che -come spiegato dallo stesso ministro Turco- neppure nel 10% dei punti nascita e’ possibile donare il cordone e che il numero delle sacche andrebbe triplicato. Visto che i laboratori privati che fanno analisi -convenzionati o meno con il Servizio Sanitario Nazionale- rappresentano un valido supporto per il servizio ai cittadini, cosi’ come le cliniche private che eseguono operazioni e terapie, perche’ non puo’ essere altrettanto per le staminali del cordone ombelicale? Lascio ai grandi dibattiti bioetici stabilire la titolarita’ del cordone (se della mamma o del bambino). Oggi di fatto e’ la mamma che decide se donarlo o buttarlo. Un domani auspico che la mamma possa decidere se donarlo, conservarlo o buttarlo. Cio’ che non vorrei, invece, e’ che fosse lo Stato a decidere per entrambi!