Staminali del cordone ombelicale: difficolta’ per la conservazione autologa all’estero. Interrogazione al Ministro della Salute

Intervento dell’on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali, membro della Giunta dell’Associazione Coscioni

Secondo l’ultima ordinanza del ministero della Salute recanti “Misure urgenti in materia di cellule staminali da cordone ombelicale”, attualmente in Italia i cordoni ombelicali si possono solo donare, per la conservazione autologa e’ invece consentita l’esportazione all’estero. Per farlo si prevede l’obbligo di allegare alla richiesta di autorizzazione una documentazione attestante l’avvenuto counselling (mediante colloquio telefonico) con il Centro nazionale per i trapianti.

Sono molte le persone che hanno denunciato le difficolta’ crescenti nello svolgimento di questo counselling. Sono stati registrati lunghi tempi di attesa (anche in casi dichiarati di parto imminente), tempi di durata dei colloqui estremamente lunghi (in alcuni casi di ore) e discutibilita’ delle informazioni fornite (sotto l’aspetto della fondatezza e dell’obiettivita’ scientifica in merito alla pratica della conservazione autologa).

Un altro grave ostacolo, che in caso di parto prematuro rende impossibile l’esportazione del cordone, e’ il rifiuto da parte del Centro nazionale trapianti di svolgere il counselling prima del 30mo giorno antecedente la data presunta del parto.

La settimana scorsa e’ stato approvato nelle commissioni congiunte Affari Costituzionali e Bilancio un emendamento a mia prima firma (1) al decreto mille proroghe che permettera’ la conservazione autologa in Italia anche presso biobanche private. Spero che l’emendamento, approvato all’unanimita’ e con il parere favorevole di entrambi i relatori delle due commissioni e del Governo, possa ottenere un consenso positivo anche in aula, e quindi al Senato. In futuro queste difficolta’ burocratiche dovrebbero finire anche grazie alla possibilita’ di conservare le staminali del cordone in Italia, ma nel frattempo le mamme che desiderano farlo sono sottoposte ad inutili trafile, tendenti a scoraggiarle.

Ecco perche’ insieme ai deputati radicali della Rosa nel Pugno si e’ rivolta al ministro della Salute un’interrogazione per sapere:

– come sia individuato, selezionato e formato il personale addetto al counselling da parte del Centro Nazionale Trapianti e quali requisiti professionali abbia;

– quale sia il costo sostenuto dal Centro nazionale trapianti per sostenere l’attivita’ di counselling, includendo in cio’ sia i costi per il personale e la sua eventuale formazione che i costi di struttura e di esercizio dell’attivita’ (uffici, costi telefonici, costi per l’archiviazione dei dati, ecc.);

– quale sia la finalita’ del counselling previsto dall’ordinanza;

– quali siano i risultati del counselling in termini di cittadini convinti a procedere alla donazione del cordone invece che alla conservazione privata, e quante donazioni siano conseguentemente andate a buon fine;

– se esiste una normativa che stabilisca che il counselling debba essere effettuato entro i 30 giorni antecedenti al parto e in caso negativo per quali ragioni i cittadini non vengano ammessi in un momento precedente;

– per quale ragione al counselling vengano ammesse solamente le future madri e non i futuri padri che lo richiedano.

 

 

il testo integrale dell’interrogazione: http://www.donatellaporetti.it/intg.php?id=786

(1) http://www.donatellaporetti.it/comu.php?id=783