RU486, Viale: precisazione su articolo apparso su La Stampa

Comunicato di Silvio Viale*

“Su La Stampa di oggi, a pagina 2, è riportata la vicenda di una donna che avrebbe abortito nel 2005-2006 con la RU486. Nell’articolo è citato l’Ospedale S.Anna, ma deve essersi trattato di una suggestione legata al fatto che in quel periodo era in corso lo studio clinico “IVG con mifepristone e misoprostolo”.

Non entro nel merito della vicenda personale raccontata, ma la somministrazione dei farmaci per l’aborto medico non è certamente stata fatta al S.Anna, poiché le somministrazioni del mifepristone e del misoprostolo sono sempre state effettuate e monitorate in ospedale, sia durante la fase del ricovero in day hospital e sia durante la fase del ricovero ordinario.
Da quanto è riportato nell’articolo è possibile che la donna si sia inizialmente rivolta al S.Anna, ma che non abbia preso parte allo studio clinico e che sia poi ricorsa all’estero per l’aborto. Questo spiegherebbe la circostanza che il secondo farmaco sia stato assunto a casa come raccontato.
Del resto, anche dopo la recente registrazione del mifepristone, i farmaci per l’intervento abortivo saranno somministrati esclusivamente in ospedale, indipendentemente dalle modalità attuative ed organizzative del ricovero. L’articolo 8 della legge 194/78 prevede che “L’interruzione della gravidanza è praticata da un medico del servizio ostetrico-ginecologico presso un ospedale generale” e nessun intervento abortivo è consentito al di fuori delle strutture autorizzate.

*direzione nazionale Associazione Luca Coscioni