La novità in assoluto e’ che si fa chiarezza sul fatto che la clonazione umana riproduttiva (che viene vietata) e’ distinta da quella terapeutica che, non trattando di procreazione, sarà poi regolata dalla legge sulla ricerca biomedica, su cui e’ in corso un ampio confronto. Inoltre non ci sarà più il numero limitato degli ovuli da fecondare (limite previsto anche nella legge italiana),nessuna limitazione temporale all’uso degli embrioni avanzati(utili per la ricerca sulle staminali embrionali),la possibilità di fare diagnosi pre-impianto non solo per la salute del nascituro(si da far nascere un bimbo che diventa donatore di staminali per un fratellino malato,i cosiddetti “baby disegner”). Si tratta anche di una legge aperta, chè da’ la possibilità di sperimentare, su semplice decreto, nuove tecniche.
Ricordiamo che già la legge ante-riforma prevedeva la possibilità della fecondazione eterologa e per donne single. Una novità legislativa che ci sembra molto importante, perchè avviene in un Paese con una forte presenza e influenza della Chiesa cattolica romana, quella stessa che in Italia sta facendo campagna elettorale per l’astensione al voto del referendum del 12 giugno.
La Spagna e’ il secondo Paese “cattolico”, dopo il Belgio, che nella Ue ha deciso di far fronte a queste problematiche senza farsi condizionare dal potere di questa Chiesa. A dimostrazione che la convivenza e il confronto civile tra diverse culture e stili di vita può portare ad una legislazione che non piega una parte ai voleri dell’altra: le donne che non vorranno avvalersi di questa legge saranno libere di farlo, e non avremo, come in Italia se il referendum non verrà approvato, persone che saranno limitate nei loro diritti e nelle loro libertà per volontà di una ideologia religiosa.
Prendiamola come una lezione di chiarezza e di buongoverno rispetto alla prospettiva del buio italiano, così come previsto dall’attuale normativa