Replica alla risposta del comune di Ancona sull’esposto per la mancata adozione PEBA

Renato Biondini

Ancona   14   agosto  2015 

Comunicato  stampa 

Replica alla risposta del comune di Ancona sull’esposto per la mancata adozione del PEBA (piano eliminazione barriere architettoniche)

 Il giorno dopo il nostro comunicato stampa nel quale si dava notizia della presentzione dell’esposto alla Procura della Repubblica di Ancona per la mancata adozione dei PEBA, ecco che il comune di Ancona invia una  nota di risposta  pubblicata nei quotidiani locali e notiziari telematici il 13 agosto.  

Ma se il comune ha adempiuto ai suoi doveri e obblighi  perché si è sentito in dovere di rispondere  al nostro comunicato dell’ 11 agosto?  Forse per caso si sente in difetto e sta cercando di difendersi in qualche modo?

Ma andiamo con ordine in questa risposta del comune di Ancona si dice c’è una forte volontà da parte del Comune ad impegnarsi sul fronte della disabilità e del superamento delle barriere architettoniche ponendo la massima attenzione alla realizzazione  e all’adozione del PEBA, così come previsto da una delibera consiliare”. Ma quale forte volontà e massima attenzione all’adozione del PEBA, la prima delibera consiliare che impegnava la giunta comunale ad adottare il PEBA è del  17 maggio 2010!. Cinque anni non sono sufficienti per l’adozione del PEBA, visto questo forte impegno e volontà per la sua adozione?

 

Si dice ancora “Allo scopo è stato costituito, nell’anno 2015, uno specifico gruppo tecnico di lavoro con il compito di predisporre il piano (peba)”

 

Questo che si dice in questo comunicato contraddice quello che aveva dichiarato il responsabile del lavori pubblici del comune di Ancona ing. Lucchetti che in una nota del 26 novembre 2012 dichiara “che si sta predisponendo un gruppo di lavoro per l’adozione del PEBA”. Questo gruppo di lavoro è stato costituito nel 2012 o nel 2015?  Le dichiarazioni del comune di Ancona si contraddicono.

 

 

 

Si dice ancora  “si tratta di una  attività lunga, complessa e onerosa per cui è necessaria una attenta valutazione al fine di programmare con successo le attività connesse”.Vogliamo ricordare che l’art. 32 della legge 41 del 1986 imponeva la redazione del PEBA  entro il 28 febbraio 1987, sono passati ben 28 anni!  La verità,  è che  non c’ è stata la volontà di rispettare questa normativa e di redigere il PEBA, strumento di programmazione a medio/lungo termine per l’eliminazione delle barriere architettoniche e sensoriali  ai fini del rispetto del sacrosanto diritto delle persone con disabilità alla mobilità, accessibilità, fruizione degli edifici e spazi pubblici.

 

           

 

                                                                                 

 

Renato Biondini   cellula di Ancona ass. Luca Coscioni