Relazione al Parlamento sulle Droghe 2020: confermati i dati del Libro Bianco

La relazione al Parlamento sulle Droghe 2020 evidenzia un problema strutturale con la raccolta e l’analisi dei dati. Il Parlamento ne discuta nel merito e nelle modalità di aggregazione delle informazioni

Secondo le ultime stime dei quasi 16 miliardi di euro spesi per l’acquisto di sostanze stupefacenti circa un terzo, poco meno di 5 miliardi, riguarda la cocaina. Eroina in costante calo e boom del consumo di cannabis specie tra minorenni.

Circa 38.500 segnalati ai prefetti, l’età media dei segnalati è di circa 24 annil’11% è minorenne il 79% delle sostanze segnalate riguarda i cannabinoidi, il 16% cocaina/crack e quasi il 5% gli oppiacei. Le persone denunciate per reati penali droga-correlati (Artt. 73 e 74 DPR n. 309/1990) sono state circa 35.000, i procedimenti penali pendenti per reati di produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti (Art. 73 DPR n. 309/1990) sono stati più di 86.000. I detenuti per reati di droga-correlati costituiscono più di un terzo della popolazione carceraria. Oltre un quarto dei detenuti sono qualificati tossicodipendenti.

Marco Perduca, che per l’Associazione Luca Coscioni coordina Legalizziamo ha pubblicato una sua prima analisi della Relazione Annuale al Parlamento sulle Droghe 2020 che, con oltre quattro mesi di ritardo, il Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio ha inviato a Camera e Senato sul fenomeno della tossicodipendenze.

“A parte gli oltre 130 giorni di ritardi rispetto a quanto previsto dalla Legge, questa relazione è fuorviante già dal titolo: si insiste col ritenere quello delle “droghe” un fenomeno che dia sempre, solo ed esclusivamente dipendenza! Non sono bastati tre decenni di studi che hanno dimostrato come chi sviluppi un rapporto problematico col consumo di sostanze proibite (e non) sia una ristretta minoranza mentre il resto della popolazione non “dipende” né “abusa”. Possibile che ogni anno tocchi ricominciare da capo? 

Eppure i dati, anche se raccolti non sempre in modo omogeneo temporalmente o disaggregati per micro-tema, ci parlano di una utenza in trattamento di 136.000 persone (con un aumento di un 14% rispetto alla relazione dell’anno scorso e per il 60% in trattamento per eroina) che a fronte degli oltre otto milioni di consumatori abituali di sostanze proibite segnala quanto l’uso rientri in comportamenti sotto (auto) controllo – stiamo infatti parlando dell’1,7%.

Difficile da valutare l’aumento dei ricoveri quasi 7500 ricoveri visto che una buona metà non specificano quale sia la causa principale per il ricorso alle strutture sanitarie né risulta facile venire a capo dell’aumento delle overdosi (373, in aumento dell’11%) visto che un terzo non specifica i motivi del decesso.

Insomma – conclude Perduca – , pure se migliorata negli anni, questa Relazione al Parlamento resta un documento che poco analizza le cause del fenomeno che studia e che, in nessuna sua parte, contiene raccomandazioni al Parlamento o al Governo che la produce. Occorre ricordare infatti che il motivo di questa compilazione di numero dovrebbe servire a convocare la Conferenza Nazionale sulle Droghe, un appuntamento istituzionale che manca dal 2009 e che dovrebbe servire a valutare quanto fatto negli anni col fine ultimi di rendere la legge e le politiche che ne derivano più adatte a governare un fenomeno fuori dal controllo dei governi in tutto il mondo.