Cambiano i ministri, ma non le abitudini sulla Relazione al Parlamento sulla legge 194/78

relazione al parlamento 2019 legge aborto

Il segretario ed il vicesegretario dell’Associazione Luca Coscioni, Filomena Gallo e Mirella Parachini, commentano insieme alla senatrice Emma Bonino e alla fondatrice di AMICA, Anna Pompili, la mancata pubblicazione della Relazione al Parlamento sullo stato di applicazione della Legge sull’interruzione volontaria di gravidanza

La senatrice Emma Bonino oggi ha depositato un’interrogazione ai Ministri competenti perché anche quest’anno il Ministro della Salute Roberto Speranza non rispetta la legge 194, lo stesso vale per quanto di competenza del Ministro di Grazia e Giustizia Alfonso Bonafede. L’interrogazione verrà pubblicata nell’allegato “b” della seduta odierna.

Dichiarano congiuntamente Emma Bonino, Mirella Parachini, Filomena Gallo e Anna Pompili:

L’articolo 16 della legge n. 194 del 22 maggio 1978 “Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza” recita: “Entro il mese di febbraio, a partire dall’anno successivo a quello dell’entrata in vigore della Presente legge, il Ministro della Sanità presenta al Parlamento una relazione sull’attuazione della legge stessa e sui suoi effetti, anche in riferimento al problema della prevenzione. Le regioni sono tenute a fornire le informazioni necessarie entro il mese di gennaio di ciascun anno, sulla base di questionari predisposti dal Ministro. Analoga relazione presenta il Ministro di Grazia e Giustizia per quanto riguarda le questioni di specifica competenza del suo Dicastero”.

Negli anni, tale indicazione prescrittiva è “slittata” progressivamente ai mesi successivi, continuando in questo modo a reiterare tale ritardo e a disattendere la norma in questione. Il Ministro di Grazia e Giustizia inoltre ha omesso anche la presentazione di detta Relazione nel 2019 per l’anno 2018, che non risulta di fatto né agli atti in Parlamento né sul sito del Ministero.

Chiediamo al Ministro della Salute Roberto Speranza e al Ministro di Grazia e Giustizia Alfonso Bonafede di recuperare tale situazione creando discontinuità con il passato e depositando i dati degli ultimi 2 anni. Solo così saranno possibili gli interventi necessari al fine di ottenere corretta applicazione della norma.