Registro DAT a Venezia, il Sindaco se ne lava le mani?

Franco Fois

Sono passati oltre 20 giorni da quando la Consigliera Comunale del PD Monica Sambo ha presentato un’interrogazione al Sindaco Brugnaro, chiedendo di attivarsi per il rinnovo della convenzione con l’ordine dei notai di Venezia per rendere nuovamente disponibile ai cittadini il registro comunale delle DAT. Nessuna risposta è finora giunta, unico segnale da Ca’ Farsetti, arrivato a mezzo stampa, è una generica dichiarazione d’intenti. Evidentemente Brugnaro non riconosce nessun dovere di attenzione alle oltre 400 dichiarazioni depositate, non ne vede, oltre alla volontà di espressione personale, un indicatore del livello di interesse e partecipazione della città nell’affermazione dei diritti civili, in particolare su temi come quelli del fine vita, che riguardano la collettività. A questo punto è più che legittimo sospettare che l’intenzione di Sindaco e Giunta sia quella di lasciare la questione senza risposta, sperando che questa possa essere dimenticata e poter chiudere definitivamente, come sicuramente qualcuno dell’amministrazione vorrebbe, il registro comunale delle DAT. Non pensi il Sindaco Brugnaro di seguire questa strada, perchè, come probabilmente ignora, i Veneziani, e con loro associazioni come la Luca Coscioni, con costanza e determinazione sono più volte scesi in strada per reclamare il riconoscimento del loro diritto costituzionale all’autodeterminazione, e non sarà certo un atteggiamento pilatesco a farli desistere dal tornare a farlo.