Referendum cannabis: spedite mezzo milione di PEC ai comuni per le certificazioni

Gli organizzatori del Referendum Cannabis hanno spedito questa mattina, tramite il sistema di posta certificata, le richieste di oltre 500.000 certificati di iscrizione alla lista elettorali relative alle firme online per il referendum cannabis. Le amministrazioni comunali dovranno rispondere certificando le firme entro 48 ore dal ricevimento della PEC.

Il comitato renderà noto entro la fine della settimana l’andamento del rientro dei certificati e rinnova la richiesta di rientrare nella proroga fino a tutto il mese di ottobre dei termini per la presentazione della documentazione in Cassazione.

Nel quarto del dibattito suscitato dai referendum e in particolare quelli che hanno raccolto sottoscrizioni online il Comitato segnala i seguenti interventi: Come detto dall’ex giudice della Corte Costituzionale della Repubblica Italiana Sabino Cassese, “Il progresso tecnico consente l’ampliamento della partecipazione popolare che è sempre auspicabile se si vuole essere buoni democratici”.

Lo SPID consente ai cittadini una nuova possibilità per attivarsi, dannoso sarebbe ora andare contro questa razionalizzazione che si è ottenuta anche grazie alla sollecitazione che le nostre istituzioni hanno ricevuto dall’Organizzazione delle Nazioni Unite. “Proprio all’ONU ci appelleremo qualora si dovesse fare un passo indietro” dicono dal Comitato Referendario.