Da mezzanotte comincerà lo sciopero della fame per scongiurare il boicottaggio del referendum
Una delegazione dei promotori del Referendum Cannabis Legale composta da Antonella Soldo, Marco Perduca e Franco Corleone ha presentato stamani un appello pubblico al Presidente della Repubblica relativo alla discriminazione che il quesito sulla pianta proibita sta subendo.
Ci rivolgiamo a Lei, garante dei diritti fondamentali della Costituzione, perché sia impedita una violazione della volontà di 600.000 cittadine e cittadini che hanno sottoscritto una richiesta di referendum per cancellare alcune norme della legge antidroga 309/90”, si legge nella lettera consegnata brevi manu dal comitato referendario alla segreteria del Quirinale.In conseguenza dello stato di emergenza sanitaria – si legge ancora nell’appello al Capo dello Stato – è stato previsto uno slittamento dei termini della procedura al 31 ottobre. Un’interpretazione capziosa ritiene non applicabile questa previsione a chi, come noi, ha depositato la richiesta in Cassazione nel mese di settembre. La nostra colpa consisterebbe nell’adesione massiccia e straordinaria per la legalizzazione del consumo di cannabis e il paradosso inaccettabile si realizzerebbe dando un mese in più a chi ha avuto a disposizione tre mesi per la raccolta e non a chi ha avuto un solo mese.
La discriminazione è palese e accecante. Il Parlamento e il Governo si rifiutano di dare un’interpretazione limpida della nuova norma. Avendo raccolto legittimamente il numero sufficiente di adesioni possiamo presentare il quesito nei termini previsti di fine settembre se i comuni rispettassero il dettato imperativo di consegnare la certificazione elettorale entro 48 ore dalla richiesta […] Mancano quattro giorni all’assassinio della democrazia. Ci rivolgiamo a Lei, perché richiami con severità e autorevolezza il Governo a rispettare la legge, senza odiose discriminazioni, e a consentire alle supreme Corti di compiere con serenità gli esami di ammissibilità”.

L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.