Referendum Cannabis, i promotori scrivono al Presidente della Repubblica Mattarella

Da mezzanotte comincerà lo sciopero della fame per scongiurare il boicottaggio del referendum

Una delegazione dei promotori del Referendum Cannabis Legale composta da Antonella Soldo, Marco Perduca e Franco Corleone ha presentato stamani un appello pubblico al Presidente della Repubblica relativo alla discriminazione che il quesito sulla pianta proibita sta subendo.

Ci rivolgiamo a Lei, garante dei diritti fondamentali della Costituzione, perché sia impedita una violazione della volontà di 600.000 cittadine e cittadini che hanno sottoscritto una richiesta di referendum per cancellare alcune norme della legge antidroga 309/90”, si legge nella lettera consegnata brevi manu dal comitato referendario alla segreteria del Quirinale.
In conseguenza dello stato di emergenza sanitaria – si legge ancora nell’appello al Capo dello Stato – è stato previsto uno slittamento dei termini della procedura al 31 ottobre. Un’interpretazione capziosa ritiene non applicabile questa previsione a chi, come noi, ha depositato la richiesta in Cassazione nel mese di settembre. La nostra colpa consisterebbe nell’adesione massiccia e straordinaria per la legalizzazione del consumo di cannabis e il paradosso inaccettabile si realizzerebbe dando un mese in più a chi ha avuto a disposizione tre mesi per la raccolta e non a chi ha avuto un solo mese.
Il Comitato, che nella giornata di sabato 25 settembre ha diffidato 1.400 amministrazioni comunali che non hanno risposto alle richieste di certificati elettorali via PEC, conclude la lettera al Presidente della Repubblica scrivendo:
La discriminazione è palese e accecante. Il Parlamento e il Governo si rifiutano di dare un’interpretazione limpida della nuova norma. Avendo raccolto legittimamente il numero sufficiente di adesioni possiamo presentare il quesito nei termini previsti di fine settembre se i comuni rispettassero il dettato imperativo di consegnare la certificazione elettorale entro 48 ore dalla richiesta […] Mancano quattro giorni all’assassinio della democrazia. Ci rivolgiamo a Lei, perché richiami con severità e autorevolezza il Governo a rispettare la legge, senza odiose discriminazioni, e a consentire alle supreme Corti di compiere con serenità gli esami di ammissibilità”.
Dalla mezzanotte di domenica 26 settembre Marco Perduca, Marco Cappato dell’Associazione Luca Coscioni, Franco Corleone di Società della Ragione, Riccardo Magi di +Europa, Leonardo Fiorentini di Forum Droghe, Giulia Crivellini di Radicali Italiani, inizieranno uno sciopero della fame per accompagnare tutte le azioni giudiziarie in atto per scongiurare il boicottaggio del referendum cannabis.