Raggiunte le 500mila firme sul Referendum Cannabis Legale

Marco Perduca, presidente del Comitato promotore, commenta: “Sapevamo che la cannabis era un tema popolare”.

 Aggiunge Marco Cappato: “Il Referendum è una occasione di ragionevolezza contro le ideologie, nel silenzio di partiti autoreferenziali”

“Cinquecentomila firme sono un risultato straordinario ma non sorprendente. Sapevamo che la Cannabis era un tema popolare come popolare è la necessità di cambiare una legge che in 30 anni ha portato dal prefetto 1, 2 milioni di persone”. Marco Perduca, presidente del Comitato promotore del Referendum Cannabis Legale annuncia così il raggiungimento delle firme necessarie per poter chiedere l’indizione della consultazione.

“Abbiamo superato una soglia psicologica”, continua Perduca, sottolineando che “bisogna andare avanti per mettere il risultato in sicurezza e per portare il tutto in Cassazione entro il 30 settembre. Firmare e donare sul sito del Comitato promotore per dire basta alle proibizioni e per aprire stagione primaverile di referendum per la libertà di scelta e per poter consumare senza incappare nel giustizia per qualcosa che non ha mai fatto male nessuno”.

Sul raggiungimento del numero di firme necessarie interviene anche Marco Cappato, che figura anche tra i membri del Comitato promotore del referendum. Queste, le parole del Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni

Le 500.000 firme raggiunte sul referendum cannabis legale sono una spinta significativa per abbandonare politiche che arricchiscono le mafie, intasano i tribunali e tolgono energie alle forze dell’ordine. Centinaia di migliaia di persone stanno per offrire al popolo italiano e alle istituzioni l’occasione per affrontare il tema delle droghe, della sicurezza e della salute con ragionevolezza e attenzione ai fatti e alla scienza, deponendo le armi dell’ideologia e della violenza di Stato.

Il totale silenzio dei capi dei grandi partiti, così come sta accadendo per il referendum eutanasia legale, è un segnale preoccupante non tanto per i referendum, quanto per lo stato di salute della nostra democrazia e di partiti ormai sempre più autoreferenziali, ridotti fare il tifo pro o contro le decisioni di Draghi.

La nuova stagione referendaria. resa possibile innanzitutto grazie all’impegno organizzativo ed economico (oltre 800.000 euro in totale per i due referendum) dell’associazione Luca Coscioni, ha già iniziato ad invertire la tendenza della disaffezione dei cittadini, spezzando il circolo vizioso dell’apatia e dell’antipolitica.

Il referendum è strumento costituzionale previsto proprio per ricollegare le istituzioni alla società italiana quando i partiti non riescono a farlo. I vari Salvini, Letta, Meloni, Conte e Berlusconi sono ancora in tempo a rendersene conto e uscire dal silenzio, prima di perdere contatto con i loro stessi elettori.