L’annuncio è stato dato dal Consiglio generale dell’Associazione Luca Coscioni, in corso a Roma e online
Laura Santi annuncia di aver ottenuto il via libera dall’azienda sanitaria per l’accesso al suicidio assistito: “Ora che sono libera, scelgo di lottare ancora per raccogliere le firme per la legge regionale Liberi Subito in Umbria e in tutte le Regioni”
Nei giorni scorsi, una persona ha avuto accesso al suicidio assistito in Italia tramite il Servizio Sanitario Nazionale. È il quinto caso in Italia, dopo Federico Carboni nelle Marche nel 2022, Gloria in Veneto e Anna in Friuli Venezia Giulia nel 2024, oltre a un caso in Toscana non seguito dall’Associazione Luca Coscioni.
Lo ha reso noto Filomena Gallo, avvocata e Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, durante il Consiglio Generale dell’Associazione, in corso oggi a Roma e online. Per motivi di privacy, su richiesta della famiglia, al momento non è possibile fornire ulteriori dettagli sulla vicenda.
“Non ci aspettiamo nulla di buono da questo Governo e Parlamento sul fronte dei diritti civili. Ma non per questo restiamo inerti a subire proibizioni violente e insensate.
Abbiamo titolato il nostro Congresso ‘Prendiamoci i diritti!’, ed è quello che stiamo facendo: proseguiamo con le disobbedienze civili e i ricorsi giudiziari attraverso i quali stiamo affermando il rispetto delle libertà fondamentali.
Abbiamo dimostrato nei fatti e nei tribunali che il suicidio assistito è stato legalizzato in Italia e che le cure non possono essere imposte contro la volontà dei pazienti. Nessuna propaganda e disinformazione può cancellare questa realtà” hanno dichiarato Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente Segretaria Generale e Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni.
Durante il Consiglio Generale, Laura Santi, giornalista perugina affetta da sclerosi multipla, ha annunciato le sue decisioni dopo aver ottenuto il via libera dalla ASL alla sua richiesta di accesso al suicidio assistito:
Ho ottenuto il via libera per accedere al suicidio assistito: la mia ASL e la mia regione hanno riconosciuto che soddisfo tutti i requisiti.
Ma non tutte le persone nelle mie condizioni riescono ad accedere: in Italia, il diritto al fine vita è una vera e propria ‘lotteria’. L’esito dipende dalla regione in cui vivi, dalla disponibilità della tua ASL e dalla rapidità dei comitati etici.
Chi ha i requisiti può ritrovarsi bloccato per mesi o anni, oppure costretto a cercare soluzioni all’estero, se può permetterselo. Anche io ho dovuto attendere un anno e mezzo prima di ottenere risposta.
Oggi scelgo di non procedere e di dedicarmi a una nuova missione: aiutare l’Associazione Luca Coscioni con la campagna Liberi Subito a raccogliere firme per ottenere una legge regionale sul fine vita. A partire dalla mia Umbria. Una legge serve per garantire tempi e procedure certe, evitando lunghe attese e disparità. È il momento di superare questa ingiustizia e assicurare a tutti il diritto di decidere sul proprio fine vita con dignità e rispetto”.
La sentenza 242/2019 della Corte Costituzionale sul caso Cappato/Antoniani garantisce l’accesso all’aiuto alla morte volontaria, il cosiddetto suicidio assistito, nel nostro Paese, individuando determinate condizioni per la persona malata che ne faccia richiesta, da verificare tramite il Servizio Sanitario Nazionale.
Tuttavia, la sentenza non stabilisce tempi certi per effettuare le verifiche e rispondere alle persone malate. Per questo motivo, nel rispetto del giudicato costituzionale e delle competenze regionali, l’Associazione Luca Coscioni ha promosso la campagna nazionale Liberi Subito, raccogliendo firme per proposte di legge regionali che garantiscano tempi certi e definiti.
Durante l’evento, è stato presentato il bilancio delle richieste sul fine vita arrivate nel 2024 all’Associazione Luca Coscioni: 16.035 richieste di informazioni, pari a 44 richieste al giorno, con un aumento del 14% rispetto ai 12 mesi precedenti. Nel dettaglio:
- 1.707 richieste su eutanasia e suicidio medicalmente assistito (circa 5 al giorno);
- 393 richieste su interruzione delle terapie e sedazione palliativa profonda (più di 1 al giorno);
- 580 persone hanno richiesto informazioni sulle procedure italiane o contatti con strutture svizzere per il percorso di morte volontaria medicalmente assistita (51% donne, 49% uomini), rispetto alle 533 dell’anno precedente.
Il Numero Bianco dell’Associazione è coordinato da Valeria Imbrogno, psicologa e compagna di Dj Fabo.
L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.