Procreazione, Legge 40: indagare nella tutela dei pazienti

Le associazioni dei pazienti, avendo appreso nei giorni scorsi le notizie riguardanti indagini su presunte violazioni della legge 40/04 commesse in alcuni centri di procreazione assistita di Napoli e Roma, esprimono la loro preoccupazione per le conseguenze sui pazienti e chiedono rassicurazioni sul fatto che siano prese tutte le misure necessarie affinché gli accertamenti avvengano, in ogni loro fase, nella massima tutela dei pazienti e della qualità dei loro trattamenti sanitari.

Trapelano dalla stampa notizie allarmanti e confuse su quali siano le ipotesi di reato formulate nei confronti dei sanitari indagati, su come vengono concretamente eseguite le necessarie verifiche investigative, e soprattutto sulle conseguenze che le indagini hanno avuto, stanno avendo e potranno avere nei confronti dei pazienti.

Abbiamo letto che sono stati sequestrati crioconservatori contenenti gameti ed embrioni, senza che sia chiaro chi sia occupato degli stessi e come saranno effettuate le successive verifiche, per garantire la perfetta conservazione di questo preziosissimo materiale biologico che costa alle coppie – in termini economici e fisici – più che in ogni altra cura medica. Abbiamo letto che sono state sequestrate migliaia di cartelle cliniche il cui grado di riservatezza è ovviamente assoluto, ma non sappiamo chi ha avuto e avrà accesso a questa documentazione e se le coppie interessate siano state informate. In ultimo abbiamo appreso che la Regione Campania ha effettuato controlli presso la clinica Ruesch di Napoli, durante i trattamenti di PMA, in assenza di ogni precauzione sanitaria e dunque contaminando ambienti sterili e mettendo a rischio gli embrioni in coltura e quindi il buon esito dei trattamenti; controlli effettuati da una equipe che non comprendeva nessun biologo e nessun esperto di medicina della riproduzione e quindi priva della necessaria competenza tecnico-scientifica.

Alla luce di queste notizie e delle testimonianze dirette che ci giungono da pazienti impensieriti e disorientati, chiediamo alle autorità interessate – inclusi il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità, cui la legge 40/04 delega il compito di vigilare sulla sua applicazione – di fornire alle nostre associazioni le più precise garanzie che ogni indagine sia stata, sia e sarà condotta nel totale rispetto del più importante dei soggetti coinvolti, cioè i pazienti stessi; e ciò tanto più nell’ipotesi che l’indagine possa estendersi, come risulta dalla stampa, a tutti i centri di PMA della Campania e a centri di altre regioni.

Chiediamo nello specifico che siano presi provvedimenti idonei nei confronti della Regione Campania che, violando le leggi sulla privacy e sulla tutela dei malati, ha messo a rischio (e allo stato attuale non conosciamo ancora se il rischio sia superato) la vita degli embrioni, la qualità dei gameti e la salute delle donne in cura presso il centro di fecondazione assistita Ruesch.

Non vorremmo che proprio i pazienti, oltre a essere vittime dell’infertilità prima e delle restrizioni previste dalla legge 40/04 poi, si ritrovassero infine a essere vittime persino delle verifiche relative alla corretta applicazione della legge stessa.

Firmato

Federica Casadei , Presidente Associazione Cerco Un Bimbo – www.cerconunbimbo.net -email f.casadei@mclink.itcell. 333 1711567

 

Filomena Gallo, Presidente Associazione Amica Cicogna onlus – www.amicacicogna.it – email filomenagallo@gmail.com

 

Patrizia Battistini, Presidente Un bambino.it – www.unbambino.it – email patrizia@in-fertility.itcell. 348 268.37.24

 

Rocco Berardo, Vice Segretario Associazione Luca Coscioni – old.associazionelucacoscioni.itroccoberardo@associazionecoscioni.org

 

Laura Pisano, Presidente Associazione L’altra Cicogna ONLUS – Email: laurapisano@hotmail.com – Cell. 333 8486892