Procreazione, Gallo: il 22 maggio una opportunità per dare un segno alla politica proibizionista

Dichiarazione di Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni

L’udienza sul divieto di eterologa di cui all’art. 4 comma 3 della legge 40 è stata fissata per il giorno 22 maggio con relatore il giudice Tesauro.
Ci auguriamo che come nel 1978 con la 194 fu emanata una legge sulla tutela della maternità che ha affermato diritti costituzionalmente rilevanti e che di fatto ha ripristinato la legalità facendo scomparire gli aborti illegali, così anche il 22 maggio sia una data significativa per l’affermazione dei diritti di tante coppie ad accedere alla donazione-gratuita di gameti e per l’affermazione della legalità. Il divieto di applicazione di queste tecniche in Italia, oggi, determina all’estero una mercificazione di gameti che in Italia non c’è mai stata, fino al 2004 la tecnica era consentita e venivano utilizzati gameti residuali di coppie in trattamento che li donavano.

 

Quella del 22 maggio potrebbe comunque essere una opportunità per la Corte di dare un forte segnale alla politica proibizionista: quella che ha voluto la legge 40 e quella che non ha fatto nulla per abrogarla. La battaglia di piazza e referendaria dei radicali per la regolamentazione dell’aborto, oggi, si è trasferita nelle aule dei tribunali per far abrogare un articolo della legge 40 che impedisce, violando il principio di uguaglianza e accesso alle cure, a molte famiglie di avere bambini, se non attraverso una emigrazione procreativa oltre confine.
Mi auguro che in questo tempo la Corte stia valutando senza ideologie l’effettiva limitazione che il divieto di eterologa comporta in materia di procreazione e il vantaggio che invece arrecherebbe l’abrogazione dello stesso: ovvero una sanità più vicina al cittadino e lontana da ingerenze di matrice vaticana. Voler metter al mondo bambini è un desiderio che non conosce religione, che sia quella cristiana o laica. E compito dello Stato è non interferire ma salvaguardare il bene pubblico: la nascita di un bambino con donazione di gameti non crea evidentemente danno nè ai genitori, nè al donatore, nè alla società, nè al bambino.
La dichiarazione d’incostituzionalità del divieto inoltre non crea alcun vuoto normativo

 

© 2012 Associazione Luca Coscioni. Tutti i diritti riservati