In Liguria è stata presentata ufficialmente Liberi Subito

La Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, Filomena Gallo è a Genova per la conferenza stampa

“Nonostante i dinieghi ricevuti per la raccolta firme, siamo riuscita a presentarla grazie ad alcuni consiglieri. Ora auspichiamo la convergenza delle altre forze politiche, sulla scia dell’apertura del Governatore Toti”

Il diniego da parte dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale e dell’Ufficio legislativo della Regione Liguria non ha consentito di iniziare la raccolta firme, perché erroneamente il tema era ritenuto di competenza nazionale.

Nonostante questo, siamo riusciti ugualmente a depositare la proposta di legge grazie all’apprezzata azione di un gruppo di consiglieri, che ringraziamo sentitamente. Ora auspichiamo una convergenza di forze politiche nel portare avanti una proposta che parte dai cittadini e non ha alcun colore politico, come dimostra la gradita apertura da parte del Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti“.

Queste, le parole dell’avvocata Filomena Gallo, Segretaria Nazionale dell’Associazione Luca Coscioni (promotrice della proposta di legge regionale Liberi Subito) e nota per essere la coordinatrice dei collegi a difesa di Marco Cappato e delle persone malate ostacolate nell’accesso alla morte volontaria assistita in Italia.

“Per evitare strumentalizzazioni ci teniamo a precisare, una volta per tutte, che la morte volontaria assistita in Italia è già possibile, grazie alla sentenza 242/2019 della Corte costituzionale inerente al caso Cappato/Antoniani, che ha valore di legge su tutto il territorio nazionale.

I consiglieri dovranno solo esprimersi sulla volontà di definire procedure e tempi certi per la verifica dei requisti stabiliti dalla sentenza della Corte per poter accedere al suicidio assistito.

In assenza di tempi definiti per la verifica delle condizioni da parte del Servizio sanitario nazionale nei confronti di persone malate, che soffrono un dolore che ritengono intollerabile, determinato da patologie irreversibili, sarà necessario ricorrere ai tribunali con conseguente condanna delle aziende sanitarie come già avvenuto in passato e ulteriori sofferenze di chi non puó aspettare i tempi di amministrazioni impreparate.

Ci riserveremo in ogni caso di adire le vie che il caso consiglia sul diniego illegittimo degli uffici regionali se l’azione dei consiglieri non portasse ad alcuna discussione in Consiglio”.