Pillola del giorno dopo, Viale: “Livia Turco non pianga sul latte versato. Avrebbe dovuto abolire la ricetta”

Silvio Viale, memebro di direzione dell’Associazione Coscioni, critica il Ministro Livia Turco per le sue inconsistenti iniziative sulla pillola del giorno dopo, che non hanno ridotto, ma anzi ampliate, le difficoltà delle donne ad ottenere la prescrizione.

Silvio Viale ha dichiarato:
"Non si piange sul latte versato e Livia Turco ne ha versato parecchio in questi due anni.
Leggo che dice che "non si può obbligare un medico a prescrivere un farmaco"; è vero, ma, aggiungo io, che lo si deve obbligare a motivare il diniego, cosa che illegalmente non fanno. Che si assumano almeno la responsabilità di scrivere il motivo del rifiuto sul verbale della prestazione per potere permettere alle donne di verificare la correttezza del loro comportamento davanti la magistratura.
Leggo che Livia Turco scrive inutili lettere al presidente dell’Ordine dei medici, dimenticando che i miei colleghi che non prescrivono la contraccezione di emergenza sono pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio, cioè dipendenti o convenzionati con il SSN.
Leggo che Livia Turco dice che gli atti di indirizzo sulla 194 avrebbero risolto il problema, il che non è vero, perché non è sufficiente la previsione di un medico non obiettore in ciascun distretto. Quello che è certo è che Livia Turco non ha fatto l’unica cosa giusta che da lei ci si attendeva: abolire la ricetta, come è già accaduto in molti paesi europei e negli USA.
Infine debbo ricordare, non solo, che la pillola del giorno dopo non è abortiva, ma che non è vero che dopo l’ovulazione agisca impedendo l’impianto dell’ovulo fecondato (blastocisti); se assunta dopo l’ovulazione è semplicemente inefficace, cioè non ha alcun effetto sul destino dell’eventuale ovulo fecondato. Mi dispiace che tale falsità, retaggio di un pregiudizio del passato, sia riportata da alcuni giornali anche oggi."

Torino, 4 aprile 2008.

(Silvio viale 339.3257406 – 348.5335310)