In particolare, non è ancora noto se e come siano state superate le criticità emerse dalla relazione dello scorso anno: quelle che riguardano le gravi difficoltà di accesso al servizio nella maggior parte delle regioni italiane, e il conseguente carico di lavoro sui medici non obiettori (che in alcune regioni, come il Molise, arrivano a fare anche 4,7 interruzioni volontarie di gravidanza a settimana).
Dunque, speriamo solo che il grave ritardo sia stato utilizzato dalla ministra per dedicare due corposi capitoli della relazione al fenomeno dell’obiezione di coscienza e anche a quello della fornitura di dati aggiornati e completi sull’aborto farmacologico.
L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.