Ogm, Associazione Coscioni: Napolitano e Monti ascoltino gli scienziati. Niente ricatti da Slow Food, Coop e Coldiretti

 

RASSEGNA STAMPA da Notizie Radicali

 

Dichiarazione congiunta dell’avvocato Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni, del professore Giulio Cossu, co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni, e del professore Gilberto Corbellini

Nelle democrazie liberali, la libertà di ricerca scientifica e la libertà d’impresa, garantite anche dalla Costituzione Italiana, sono le principali risorse per uscire dalle crisi economiche. Per questo motivo l’Associazione Luca Coscioni per la Libertà di Ricerca Scientifica chiede al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio dei Ministri di ascoltare gli scienziati che chiedono di poter fare ricerca con piante geneticamente modificate di interesse agricolo, e gli agricoltori, che vogliono coltivare le piante già approvate a livello di Comunità Europea e da cui è possibile ricavare una resa e un prodotto superiori.

Se l’Italia vuole davvero salvare l’Unione Europea dovrebbe in primo luogo far valere i principi di trasparenza che sono alla base delle decisioni politiche. Ora nel 2010, la Commissione Europea ha tirato le somme di progetti sulla sicurezza degli ogm finanziati con soldi pubblici (circa 70 milioni di euro), concludendo che “non esistono prove scientifiche che gli OGM provochino rischi più elevati per l’ambiente o per la sicurezza dei prodotti alimentari e animali, rispetto alle colture e agli organismi tradizionali”. Se le cose stanno così, e se comunque importiamo milioni di tonnellate di mangimi derivati da ogm, per alimentare il settore zootecnico da cui vengono i nostri prodotti ‘tipici’, qualcuno vuole dire perché in Italia non si può fare ricerca sugli ogm e coltivare quelli che già 15milioni di agricoltori nel mondo stanno usando? Con oggettivi vantaggi per l’ambiente e l’economia dei Paesi in cui gli ogm vengono coltivati? Forse che i furori antimoderni e tecnofobici capricci dell’ex sessantottino Capanna, gli interessi economici e le strategie di marketing di Slow Food o di Coop o i ricatti politici di Coldiretti sono al di sopra dei fatti scientifici e dell’interesse nazionale? E’ di ieri la notizia che l’Unione Europea non consentirà agli Stati di vietare a livello nazionale la coltivazione di organismi geneticamente modificati. A questo punto non ci sono davvero più motivi per non consentire agli agricoltori che, sui terreni di loro proprietà, vogliono coltivare ogm di farlo. Continuare a vietarlo non è solo una scelta illiberale, ma anche una grave responsabilità morale, in quanto determinerà il fallimento di altre aziende agricole, accanto alle migliaia che hanno cessato le attività quest’anno, e quindi aggraverà la crisi economica del paese.