Nuvoli: Cappato “L’ospedale continua a segregare Nuvoli in terapia intensiva”

Dichiarazione di Marco Cappato, Deputato europeo, Segretario dell’associazione Coscioni

Roma, 22 febbraio 2007

Non possiamo che rallegrarci dell’arrivo oggi del computer per migliorare le possibilità di comunicazione di Giovanni Nuvoli. Non si capisce perché si sia aspettato che Nuvoli chiedesse di morire per mettergli a disposizione il computer chiesto da anni, e non si capisce perché la stessa possibilità non sia offerta alla sua vicina di isolamento, nel reparto di rianimazione, la Signora Serafina, anch’essa malata di sclerosi laterale amiotrofica.

Detto questo, torno a denunciare un fatto gravissimo: Giovanni Nuvoli continua ad essere tenuto in terapia intensiva, nonostante la richiesta della moglie di spostarlo in un reparto normale, dove possa vivere in un contesto sociale e relazionale dignitoso. I dirigenti dell’Ospedale di Sassari si rendono così responsabili del proseguirsi da oltre un anno di una condizione inaccettabile, irrispettosa delle condizioni psichiche perfettamente lucide di Nuvoli. La dichiarazione, pubblicata da “l’Avvenire” di oggi, del Primario di terapia intensiva, Demetrio Vidili, per il quale “il sintetizzatore contribuirà a facilitare i rapporti interpersonali”, suona, nel contesto di reclusione nel quale Nuvoli è tenuto, come una vera e propria presa in giro.